La madre di tutte le carogne ha un nome: inefficienza programmata. Studiata a tavolino per inficiare giustizia e dignità; come a Como dove Salah e Samir dormivano in questa baracca in foto dopo essersi spaccati la schiena per tutto il giorno, grazie al macabro rituale vigente da sempre nell'edilizia, in questo caso gestito da un russo che sta costruendo tre villone per riccastri a picco sul lago, che prevede, legalizzato, un'indegna cascata di subappalti arricchenti i primi e costringenti le ultime ditte della catena a lavorare a prezzi da fame, schiavizzando conseguentemente operai come Salah e Samir, morti perché in quella baracca, di solito usata per riporre attrezzi, dormivano e, visto l’abbassamento delle temperature, hanno acceso un fuoco per scaldarsi, e il monossido di carbonio li ha tolti da questo mondo infame, lasciando soli i loro figli, due per Salah, tre per Samir.
Tutto questo accade grazie all'inefficienza programmata: non vuoi disturbare chi allegramente lucra? Semplice: metti pochissimi a controllare. E lo fai scientemente, magari chissà, ricevendone pure qualche sollazzo per i tuoi bisogni. Pochi a controllare e si apre l'autostrada della malvagità, con "nero" e paghe vergognose da vero schiavismo, con norme di sicurezza ridicolizzate dalla granitica impunità, dal sentirsi esente e liberato da ogni ipotetico controllo.
L'inefficienza programmata vegeta ovunque: numeri chiusi a medicina, così i servizi a pagamento proliferano per la gioia dei soliti noti, “Ucci Ucci” non è vero? Chi dovrebbe controllare latita ovunque: nello spassoso mondo dei balzelli, tant'è che ogni anno si dimenticano di pagare un'ottantina di miliardi, e i coglioni che hanno il prelievo alla fonte devono pure sobbarcarsi di chiudere la falla; nel mondo del lavoro, come detto, nei controlli demaniali, nel catasto, insomma in ogni reparto ove vi sia la possibilità di agevolare pochi, infangando molti.
Nel ricordo di Salah e Samir dovremmo impegnarci per migliorare l'attuale civiltà, attualmente merdifera, iniziando col sperare che domenica non vincano coloro che delle norme e del rispetto dei deboli ne fanno carta per spazzarsi il sedere. Una gioia per l'inefficienza programmata!
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