No, non parlo del Cavallo Tampax impegnato in queste ore a combattere con le penne e l'inchiostro! - che se ricapitasse, tra l'altro, mi aspetto il classico bestemmione da camionista-. Parlo di un altro Carlo, anch'egli simpatico come incontrare un diarroico in ascensore: il Bonomi di Lor Signori, incessantemente alla ricerca di fondi per la causa comune industriale, menefreghista sul centinaio di miliardi evasi annualmente e probabilmente per mano di portieri di stabili e di lucida ottoni!
Il Carlo Arraffatutto è andato dall'Argentino, che l'ha rampognato alla grande con frasi tipo "No a ogni forma di sfruttamento delle persone e di negligenza nella loro sicurezza" o anche "La società s'ammala se la differenza tra i salari è troppo elevata" oppure "Che non ci siano più donne cacciate dal lavoro perché incinte" e per finire "Per favore pagate le tasse!"
E Carletto che ha fatto dinnanzi a cotante scudisciate papali?
Semplice: ha acceso il frullatore fancazzista di cui è portatore insano, ha cercato nel proprio smisurato archivio di supercazzole la frase regina del "checiazzecca", tipica di molti stolti che pressati da accuse da messa in angolo, sgusciano con espressioni tali da insufflare negli astanti la consapevolezza di essere in presenza di un idiota smisurato.
"Il Paese è smarrito e ha una classe politica dai corti orizzonti e dalle false priorità!"
Ecco come ne è uscito Bonomi dal rimbotto sacrosanto papale!
Bergoglio sicuramente lo avrà ricordato, con fatica, nelle preghiere serali. Per un impudico affastellante di smargiassiate non rimane che rifugiarsi nelle orazioni invocanti una immensa conversione!
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