sabato 26 marzo 2022

Pensiero di don Luciano Locatelli

 

di Don Luciano Locatelli

Sono bastati due post in cui ho espresso il mio disagio profondo per questa guerra, la mia difficoltà estrema nel cercare un senso a tutto questo, la mia ricerca personale di come vivere il messaggio di Gesù dentro questa situazione che subito si è "scatenato l'inferno". Domande più o meno sarcastiche, botte e risposte tra chi è intervenuto a suon di: "Ma lei non capisce... ma pensa solo al calcio... ma fatti visitare" e via discorrendo.
Ecco: è tutto qui. Questo è l'humus fecondo che spiega come Russia, Ucraina, e tanti altri che sono passati in secondo piano (le imagini attuali fanno "più" notizia, gli "strateghi" primeggiano in Tv, sono gli stessi tuttovirologi di ieri cui han cambiato trucco e parrucco) dicevo, Russia, Ucraina e tanti altri non sono "là" fuori, sono dentro di noi.
Lo dico a me stesso, e per favore, almeno per questa volta, evitate di commentare perché vi siete già ampiamente spiegati.
Faccio parte di un'umanità stupida in cui ognuno si ritiene talmente intelligente e superiore da non riuscire a rendersi conto dell'altro e dell'Altro. Nel nostro piccolo continuiamo imperterriti ad "allagarci", a occupare tutti gli spazi, a "mangiare tutto" , a parlarci addosso, ad attaccare l'altro persino con la fragilità della parola, trasformata spesso in clava, perché ci riteniamo non custodi ma padroni.
Faccio parte di un'umanità in cui ciascuno fatica ancora a farsi "pastore della propria animalità".
Faccio parte di un'umanità che troppo impunemente pronuncia parole come Gesù e Vangelo e non si rende conto di utilizzare queste parole come dei soprammobili verbali che abbelliscono il linguaggio ma non impegnano come dovrebbero quando vengono pronunciate.
Ecco, tutto qui.
Se usiamo ancora, nel 2022, la guerra per difendere le nostre ragioni, se ricorriamo ancora alle armi per imporre idee e valori, beh, allora abbiamo percorso pochi millimetri nel percorso di umanizzazione che è iniziato milioni di anni fa. Siamo ancora più animali, che pastori.
Il mio Maestro una via l'ha tracciata. Al di là di tutte le domande che mi avete posto, al di là della riflessioni più o meno sane che avete scritto, io solo a Lui faccio riferimento. Lo so: non è finito bene nemmeno lui. Quanti, sotto lo croce, lo sfottevano: dai, facci vedere le tue teorie. Fai il Messia... fai il pacifista con questi Romani che ti hanno appeso... fa' vedere la tua potenza... D'accordo: stando a certi criteri che ho letto Gesù oggi sarebbe definito un illuso, un povero pirla che vive fuori dal mondo, che non capisce che se non si difende quelli se lo mangiano.
Ma, allo stato, non mi pare stiamo finendo bene anche noi che, al contrario di lui, pare abbiamo risposte precise sul da farsi.
Abbraccio e buona vita.

Nessun commento:

Posta un commento