Quella matita in mano domani potrebbe avere conseguenze catastrofiche nell’immediato futuro ma siccome ci hanno insegnato che siamo in democrazia, sarebbe meglio chiamarla plutocrazia ma va bene lo stesso, ogni risultato andrà accettato anche se in certe terre, da sempre univoche, il possibile cambiamento potrebbe far rivoltare nelle tombe gli antichi padri; quello che stona è la corbelleria pro no referendario: dopo le classiche e costituzionali votazioni, alcune col 97% dei consensi, per mano di 71 pseudo politici pro Puttaniere e pro Cazzaro si è deciso di affidare al popolo sovrano ciò che la stragrande maggioranza dei parlamentari aveva votato. Bene da quel giorno non troppo lontano ad oggi sono fiorite le compagnie delle supercazzole, una grande arte italica, invocanti distingui, dogmi, sottigliezze atte a sconfessare ciò che si era politicamente deciso. E sentire soloni specializzati nel sopravvivere negli agii dorati, nella fabbrica di aria fritta sfornate brioche per allocchi, ha reso l’aria oltremodo irrespirabile. Non sapendosi a che attaccarsi l’hanno buttata in caciara alludendo che in caso di vittoria del Si, si alimenterebbe la ciurma d’incompetenti deturpanti la sagacia, la bellezza del nostro amato sistema politico, si proprio loro quelli che non rubano, gl’incapaci che non conoscono la parola tornaconto, quelli che hanno messo quella sciatta ragazza all’istruzione e che per colpa sua mancano i cancellini e i gessi, mentre prima quando c’erano quelli bravi, in dieci anni hanno tolto oltre cinque miliardi alla pubblica istruzione, ma loro appunto sono quelli capaci e soprattutto onesti. Se da un lato accetterò ogni risultato, dall’altro non riesco però a trattenere il mio personale vaffanculo a chi, maldestramente o perché baciato dal galoppante allocchismo, la pensi così!
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