domenica 6 settembre 2020

Lettera aperta



Maestà,
mi rivolgo a lei con immutato affetto per segnalarle quanto avviene in questi giorni al Festival del Cinema di Venezia, dove il disagio per certe incomprensibili presenze di Ovvietà di rango vestite, mette a dura prova il decoro e la stessa storia della manifestazione. Vedere sopra gli sfreccianti motoscafi la palpabile inconsistenza di vippine alla De Lellis o alla Rodriguez per intenderci, oltre a recare disagio per la ricerca del motivo scatenante l’invito, porta tutti noi a ricordare sommessamente gli anni lontani ove la star era la star e tutto il resto brillava di luce riflessa.
Maestà, 
per fortuna abbiamo potuto contare su una sparuta pattuglia di attrici ed attori- tra cui segnalo Maggie Civantos la Macarena di Vis a Vis che non è un film ma una serie, ma fa niente: ella è proprio brava e recalcitrante gli sfarzi come un tempo era agio di Vostra Maestà- che hanno contribuito ad innalzare il livello. Quello che mi preme, Maestà, è che si inizi dal prossimo anno ad anteporre all’invito la domanda classica “tu cosa hai fatto nel cinema quest’anno?” e sulla base delle desertiche risposte, sfrondare l’elenco delle ansimanti all’apparire in Laguna. Un modo per preservare e mantenere quell’alone magico che solo presenze tipo la sua hanno contribuito ad alimentare.
La salutò con ossequio Maestà, rinnovandole l’immutata stima.
MS

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