Sono per la riabilitazione totale della professoressa di Palermo, senza discussione. Il provvedimento nei suoi confronti è immotivato e da revocare da subito.
Però va detta anche un'altra cosa, altrettanto chiaramente: non si può guardare con indulgenza a quella ricerca scolastica che ha paragonato le leggi razziali del 1938, il punto più basso e abominevole della legislazione dello stato unitario, a un provvedimento - criticabile quanto si vuole - varato da un governo dell'Italia democratica, e controfirmato da quel galantuomo palermitano che è a capo della nostra repubblica. Che quel lavoro scolastico sia stato realizzato nel giorno della memoria non fa che peggiorarne la controfattualità. Paragonare quella indelebile vergogna a una legge che non piace porta a una doppia grave distorsione: relativizzare l'infame legislazione razzista e criminalizzare un provvedimento che è stato votato dal parlamento e dovrà passare il vaglio della corte costituzionale. La libera e legittima opposizione al governo (ciò che distingue una democrazia da una dittatura) non si può ridurre a falsificazione storica: che oltretutto finisce sempre per essere controproducente, come è ben noto.
Enrico Mentana
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