venerdì 18 gennaio 2019

Le gruberate


Gruberano, pure gianninizzando, i difensori di ciò che fu e non è più, ossia quel sistema retto da ipocriti, anche di sinistra, meglio definirli sepolcri imbiancati, collusi con il mercificio diretto da oltre un ventennio da un pagatore seriale di tangenti alla mafia. La dea Gruber, ansimando pare stia chiedendo una sessione straordinaria del fastoso Club Bilderberg, quello dei ricconi che decidono le sorti di noi inferiori, per dirimere l’orrenda questione che questo governo d’incapaci ha avuto l’ardire di attuare: una manovra economica rivolta alle classi sociali meno abbienti! Una bestemmia, un attentato a questa democrazia adulterata che agevola lor signori prendendo per il culo il resto della popolazione. E gli adepti appunto gruberano, l’ala Giannini giannininezza, Scalfari trangugia cordiali, il regno del Puttanesimo non capacitandosi di tali nefandezze spera, come da sempre, negli allocchi che vedono nel Delinquente Naturale un politico e non un gradasso usurpatore di democrazia per i propri porci comodi. Stan tentando di liofilizzare ideali marciti nel sopruso, la Rai ha ricordato il centenario della nascita di un gobbo mafioso. Sullo sfondo, gruberando pure loro, i proseliti dell’Ebetismo Rignanese tifano per il matrimonio che al momento non s’ha da fare, tra il Puttaniere ed il Giullare, che garantirebbe altri anni di sollazzo, tra Boschi e Madie, sotto l’egida degli eterni ras melliflui, alla Napolitano.

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