giovedì 24 gennaio 2019

Basito e allucinato


E' accaduto un fatto ieri alla Camera, che inusuale è dir poco: come se al tempo di Nerone qualcuno si fosse indignato per un fuocherello acceso ai bordi di una strada romana. O come se Rocco Siffredi criticasse il cartone animato Adrian, definendolo volgare. E già che ci siamo: Trump che parlasse di regole democratiche, Kim Cicciobello che si lamentasse per la violenza negli stadi, Mario De Filippis che intavolasse una prolusione sulla tv culturale, il riccastro arabo saudita che s'iscrivesse ad un'associazione per i diritti della donna, Bonolis che confezionasse un programma non idiota, Belen che costruisse una frase di senso compiuto, la D'Urso una puntata lontana da pianti pro-auditel, Corona che trascorresse una giornata da normodotato. 
Ebbene: allorché ieri il ministro di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede ha dichiarato in aula che in Italia la corruzione si vede ad occhio nudo, dagli scranni del partito del Delinquente Naturale si sono levate proteste, grida, frasi del tipo "chieda scusa per quanto ha detto! Chieda scusa agli italiani!" come se quell'accozzaglia di proni ai voleri del loro boss fosse stata e fosse tutt'ora immune, almeno così pare, lontana anni luce da corruttela ed affini. 
Siamo certi che tale comportamento mascheri la voglia insana ed insalubre di ritornare in tolda, soprattutto perché il loro mentore è ossessionato da oltre vent'anni di contare qualcosa per curare e proteggere i propri sterminati interessi. Gridare allo scandalo per un'ovvietà di quel genere, la corruzione qui da noi è non solo normale ma fulcro, architrave, pietra miliare del sistema onnivoro, ganglio merdifero retto sulla forsennata ricerca di lucro per auto mantenersi al potere, è un'enorme anomalia, un attentato all'intelligenza di tanti normodotati onesti, e il Movimento 5 Stelle sta cercando d'abbattere tutto ciò per far ritornare questa democrazia tra noi, levandola dal coma provocatogli da quanto sopra. E' dato certo che nelle nostre terre costruire un chilometro di ferrovia, di strada, costi tre quattro volte tanto che da altre parti, francesi o tedesche che siano. Che la voglia di grandi progetti, vedi Chiamparino e Tav, altro non è che ricerca vitale di linfa per l'automantenimento di postazioni, di cariche, di effluvi mortificanti i diritti di molti, mentre nessuno parla o disquisisce su progetti in corso, come il Mose, costati miliardi e già desiderosi di cure manutentive sprecanti e liofilizzanti altre risorse. Mangiano, gongolano, arraffano e hanno anche il coraggio d'inalberarsi davanti ad un dato di fatto, di una luce del sole che speriamo prima o poi ritorni. Senza di loro, lontana da loro. 

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