mercoledì 20 dicembre 2017

Novità antica


Quando raggiungi l'età di frontiera che ti lascia intravedere la canizie attendente quelli come me nati negli anni 60, per restare attaccati alle novità, in tutti i campi, occorre fare uno sforzo sovrumano, visto che il futuro era ieri. Ed è appunto per questa ansimante fatica che ho scoperto lo scorso mese, una delle più belle serie tv a mio parere mai trasmesse, Breaking Bad di cui gli adolescenti ed i giovani avran parlato anni addietro senza che me ne accorgessi, vivendo in un'altra dimensione. La serie infatti è stata trasmessa dal 2008 al 2013, riscuotendo ovunque un enorme successo. La trama non ve la racconto, raccomandandovi però se non l'avete ancora vista di guardarla, è su Netflix, se non piccoli spunti ad esempio è la storia di un insegnante di chimica, Walter White, che scoprendo di avere un tumore ai polmoni in stato avanzato, si mette a produrre, o meglio cucinare, metanfetamina per guadagnare denari utili alla propria famiglia allorché morirà. 
Già le serie tv! Vorrei essere un appassionato in merito, senza riuscirci per un'acclarata e soporifera abitudine che possiedo da parecchi lustri, quella di addormentarmi nel bel mezzo della puntata, faticando successivamente a ritrovarne il bandolo con penosi e laboriosi pigiature di tasti alla ricerca del punto in cui Morfeo lo interruppe; per questo motivo ne ho seguite poche e la mia classifica in merito è abbastanza scarna: al primo posto metto le prime due edizioni di Fargo, a seguire The Walking Dead, anche se occorre precisare che l'attuale ottava stagione mostra i segni del tempo, occorrerebbe a mio parere mutare i vaganti rendendoli più veloci, più difficili da annientare, perché allo stato attuale oramai hanno assunto un'importanza tipica di un soprammobile, un fastidio ai dialoghi, di per sé molto sonnolenti; al terzo posto posizionerei le prime tre serie di Lost, le successive le leverei di circolazione in quanto esempio lampante di come uno sceneggiatore possa perdere la testa nel marasma costruito nelle precedenti puntate, senza più riuscire a capirci una mazza. 
Breking Bad, di diritto nell'olimpo per originalità, recitazione, storia, personaggi, pathos, atmosfere, esercita in me un fascino particolare, spronandomi a rimanere sempre con le orecchie tese verso novità captate dai più giovani, chiavistello questo basilare per intavolare discussioni, evitando di finire in soffitta. 
Ma un'altra riflessione vorrei fare in merito a questa nobile serie tv: nella terza edizione - puntata 13 accade un qualcosa di fantastico: l'aiutante temporaneo del chimico fabbricante Met, Gale Boetticher, rientrando a casa e mettendosi a curare le piantine nel salotto, ascolta una canzone dallo stereo, cantandola. Ora, questa serie è americana, gli attori pure; ma Dave Porter, curatore delle musiche, scova incredibilmente una canzone del Quartetto Cetra del 1945, nata da una filastrocca del ventennio: Crapa Pelada. E' uno spasso, uno cammeo meraviglioso, sentire Boetticher cantare: 

Ma senti cosa dice quel povero infelice!
Non ti lamentar, ma prova a cantar con noi questa canzon:

Crapa Pelada l'ha fà i turtei, ghe ne dà minga ai sò fradei.
Oh! Oh! Oh! Oh!
I sò fradei fann la fritada, ghe ne dann minga a Crapa Pelada.
Oh! Oh! Oh! Oh! Oh!

Crapa Pelada l'ha fà i turtei, ghe ne dà minga ai sò fradei.
I sò fradei fann la fritada, ghe ne dann minga a Crapa Pelada.

Crapa Pelada l'ha fà i turtei, ghe ne dà minga ai sò fradei.

Oh! Oh! Oh! Oh! Oh!

Mi sono domandato come sia stato possibile scovare questo brano, cantato in italiano dall'attore! Che bagaglio culturale avrà Dave Porter, per aver conosciuto il Quartetto Cetra? 
V'immaginate anche voi il momento in cui decise di associare quelle parole alla scena già descritta? 
Sono rimasto sbigottito da cotanta saggezza e conoscenza musicale,  l'ennesimo encomio a questa serie davvero eccezionale!



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