Questi sono alcuni dei commenti alla morte del povero ragazzo caduto dalla terrazza di piazza Europa. Avrei potuto lasciarvi integro il cognome e i tratti somatici delle foto. Ma non l'ho fatto perché, a differenza loro, mi ritengo civile.
Sono andato sui loro profili, pregni di frasi amorose, di foto di tramonti. Alcuni dicono che abbiano pure studiato.
La domanda è solo una: come è potuto accadere uno scempio intellettuale di tale portata?
Giovani vite che arrivano a rallegrarsi per la scomparsa di un loro simile a cui il fato ha riservato una merda di vita, esultano senza dignità della morte di qualcun altro!
E' su questo che occorrerebbe riflettere. Come sia stato possibile che una città medaglia d'oro antifascista sia caduta tanto in basso per opera di imbecilli di tale portata.
Il rispetto per l'altro è un fondamento di una democrazia. Il popolo italiano per fortuna nella sua maggioranza non è così gretto e socialmente insignificante.
Occorre però discutere su queste menti non più sane, sulle loro difficoltà a rapportarsi con l'altro, sulle parole razziste, becere e inqualificabili.
E' un delitto culturale, una caduta di neuroni senza precedenti. Gli attacchi mediatici di questo ultimo ventennio, la ricerca della visibilità come unica via per vivere, il correre dietro a miti sempre più subdoli e senza sostanza, l'odio per il diverso inoculato da coglioni che si fingono politici, da moti ondosi fluttuanti attorno al nulla, ha generato tale degenerazione.
La vergogna dei sani di mente e soprattutto di cuore dovrà affossare sul nascere tali deturpazioni e scempi del sociale. Ne va della nostra comunità.
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