lunedì 13 giugno 2016

Così non vale!


Scientemente, con quel fare che ricorda gli oratori improvvisati, bussanti a porte per scialacquar senno ed intorpidir ragione in nome di Geova o di elettrodomestici, con il dolce viso confermante con cenni d'assenso, stordente "assenzio" per astanti babbei in pectore le, a volte, tragiche ed illiberali affermazioni, con quell'incedere solo in apparenza delicato, soffice, al pari di una musica indiana nella penombra di una stanza irrorata da incensi, come una liceale perfetta e compita alla prova d'esame, conscia di non aver ricevuto il dono del ragionamento ed appoggiante il suo dolcificato orare su una ferrea memoria, sviluppata in tanti anni di "gattasordismo" insalubre, così ieri la "loro" Maria Elena ha esposto un becero, inqualificabile, gretto, inusitato ricatto ad una settimana esatta dalla volata finale delle elezioni comunali a Torino, dove la scelta cadrà tra un fantasma ossuto da oramai secoli attaccato ai nostri portafogli, fagocitante potere di ogni tipo, confabulante diritti, equità e sogni mai realizzati, in nome di stipendi per lui e consorte, uno che, se fosse stato vero che il Rottamatore avrebbe dovuto spazzare via l'obsoleto, l'incardinato eterno nei meandri di questa becera politica, del Fassino di cui parliamo non ne sarebbe restato che qualche giuntura, visto la sua storia personale, e una giovane  simpatica, di buona famiglia, intraprendente, fresca, lontana anni luce da banche, vedasi l'amico del magro obsoleto Chiamparino, una giovane attendente, come gran parte di noi, la ri-visione delle stelle, e di nome Appendino Chiara.

Maria Elena infatti ha sproloquiato, con l'intento malvagio d'incutere paura, terrore, fobie annunciando che, in caso di vittoria della giovane, che dovrebbe in realtà possedere tutti i requisiti richiesti annualmente dal circo di casta allegorico, madre di tutte le panzane, che chiamano Leopolda, verrebbero immediatamente bloccati i fondi di 250 milioni di euro, già stanziati, dal governo per la "Città della Salute" piemontese.
Il classico gioco sporco, l'entrata alle spalle, l'agguato nel buio, la personificazione della scorrettezza.
Da una come lei, molti, non se lo sarebbero aspettato. Chi naviga invece nella melma torbida di questo consociativismo portato all'estremo, nessuna sorpresa.
E neppure una mordace voglia di metterla sul piano personale, di tirar fuori discorsi attorno a genitori, a ferite ancora sanguinanti provocate da azioni brigantesche, vedasi Banca Etruria.
Nulla!

Solo la certezza che questa tipologia di giovani già vegliardi/e, questa politica basata sul rinnovo costante delle dimensioni della fregnaccia, sparata per avviluppare menti stanche e rassegnate, abbia le ore contate, per tornar a riveder stelle e luce, sperando, per l'ennesima volta, in una nazione migliore.


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