No, non siamo qui per giudicare, ci mancherebbe.
Non entriamo nel merito dell'indagine della candidata Paita alla regione.
Ci sarà un'inchiesta, ci saranno accertamenti e la verità, speriamo, verrà alla luce, le responsabilità pure.
Quello che si avverte in queste ore è che un altro livello si sta innalzando in Liguria, una esondazione pare essere dietro l'angolo, anche se questa volta non arrecherà danni materiali ai genovesi.
Solo morali.
Si sta infatti concretizzando un'ibrida e oramai scontata comunanza di intenti tra due forza politiche che dovrebbero in realtà essere poli opposti.
Già in ambito nazionale questo scempio democratico è in atto: da una parte la forza politica più grande, il PD, che è erede di antiche lotte e tradizioni dalle quali pare volersi smarcare.
Dall'altra un minuscolo ma insostituibile partito figlio di distacco da quello che un tempo fu causa di danni irreparabili alla nostra nazione, guidato da colui che fu maggiordomo, ministro di una Giustizia deviata e a disposizione del suo Capo e che ora, ahimè, è ministro degli Interni.
Ecco l'innalzamento a livelli di guardia dell'antidemocrazia, pronta a tracimare, a devastare politica e sottobosco, gestioni ambientali, sanitarie e di vita civile.
Una prosecuzione di ciò che è già tradizione ligure.
Una commistione di interessi di ambo le parti generante un consociativismo assurdo, immarcescibile, stantio e deleterio.
Cementificazione, abusi edilizi, giostre di nomine di sfaccendati in posizioni strategiche per garantire il proseguo di gestioni affaristiche ai danni di un popolo, quello ligure, sottoposto a già troppe incursioni deleterie per la normale amministrazione del bene pubblico.
Se per i fatti dell'alluvione non si deve commentare nulla in merito, per rispetto all'indagata ed ai giudici, per quello che sta per avvenire invece la nostra la possiamo gridare:
Fate qualcosa per arginare quest'accordo!
Non cercate unione d'intenti con questo signore!!!
Ne va del buon nome della sinistra ... ops! di quella che una volta era sinistra!
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