giovedì 22 gennaio 2015

Sarà così?


Ci dev'essere nel cosmo un ufficio apposito per spaccare i maroni ad una nutrita schiera di eletti, tra cui il sottoscritto. I prescelti hanno il destino organizzato in modo che sempre, ricercando il relax, abbiano di che innervosirsi. 
Hai la birra e ti copuli con il divano? Hai dimenticato l'apribottiglie. 
Hai bottiglia e apribottiglie? Hai preso l'aceto balsamico al posto della birra. 
Sei entusiasta di leggere in poltrona una rivista da tanto agognata? Ti devi soffiare il naso e non hai i fazzolettini a portata di mano. 
Hai da fare un viaggio in treno di quattro ore e ti sei preparato a modo per l'evento, svaligiando l'edicola? Scopri che la poltrona accanto alla tua è occupata da una ragazza amica di infanzia che non vedi da vent'anni e che chiamavi Logorro. 
Entri in un negozio Apple, paradiso terrestre, per esaminare anche i nei degli inservienti? Incontri il padre di un tuo amico che a sessant'anni suonati ha deciso di usare il "calcolatore elettronico con la mela morsicata nel culo" che ti chiede lumi iniziando da come si usa il tasto d'accensione. 
Sei entrato nel "Paradiso della Chianina?" Ti trovi difronte il vicino di casa, famoso e violento a cui per il quieto vivere avevi giurato di nutrirti a spremute di sedani.

In pratica si ha la sensazione di avere sempre accanto uno con un ferro da maglia in mano che periodicamente te lo conficca nei glutei. 
Credo che l'ufficio sia un laboratorio per irrobustire la pazienza e per evitare lunghi e sonnolenti momenti di sano non fare una mazza, divertendosi. 
Esiste una scuola di pensiero in tal senso che parte dal tempo dell'impero romano ed ha in Ciccio di Nonna Papera il vate indiscusso. L'ufficio spaccamaroni però vigila sui grandi estimatori il pensiero del dolce far niente e sono molto precisi nello stuzzicare i poveri prescelti. 
Sing!

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