Il complotto dei complottisti
DI MICHELE SERRA
Recenti elezioni nell’est Europa (l’ultima in Romania, invalidata dalla Corte costituzionale) secondo fonti diverse sarebbero state fortemente manipolate dalla disinformazione sistematica di siti russi e dal massiccio invio di rubli ai candidati amici.
Non che le ingerenze esterne siano, in politica, una novità rilevante. L’intera Europa, nel Novecento, è stata il campo di battaglia di americani e russi. Ma troneggiava, al centro della scena, l’ideologia. Capitalismo contro comunismo. Usa contro Urss. Qui lo scontro è meno evidente, anche meno decifrabile. Nel caso in questione, il complotto contro le libere elezioni in Georgia e Romania sarebbe stato ordito da complottisti. Sono gli stessi siti e le stesse centrali politiche che da anni raccontano la democrazia europea come semplice copertura dei poteri forti, le migrazioni come strumento della sostituzione etnica programmata da Soros, i Paesi occidentali come luogo della corruzione dei costumi allo scopo di negare Dio e distruggere la Patria e la Famiglia, e in ogni pagina della storia vedono solo la foglia di fico che copre un complotto; sono poi proprio loro quelli che avrebbero complottato per falsare le elezioni.
Forse chi vede complotti ovunque non sa, alla fine, a quale altro metodo affidarsi, e dunque complotta a sua volta. O anche: vede complotti ovunque perché solamente quello è il suo livello di lettura del mondo. Al di fuori di quello schemino, non sa spiccicare parola. Difatti si legge che, secondo la Lega, il voto in Romania è stato annullato “perché il risultato non è gradito a Bruxelles, al politicamente corretto e a certi potenti come Soros”.
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