Regionalmente cogitando
Quindi Yoghi ci riprova! Per la seconda volta solo una società ha presentato offerta per la costruzione del nuovo ospedale spezzino, la Guerrato Spa, che pare abbia avuto parecchi problemi negli ultimi lavori, come l’ospedale di Trento. Resta il dubbio amletico del perché si sia presentato solo un concorrente, come l’altro tentativo del 2016, e per il quale rischiamo di pagare una cinquantina di milioni nella causa ancora in corso. Oltre a ciò il contributo dei privati nella costruzione, circa un 30%, ci legherà per i prossimi anni ad un esborso abnorme che taglierà i costi dell’Asl 5. Insomma l’olezzo attorno alla vicenda è forte, ma in città solo pochi sembrano interessarsene. Yoghi marcia spedito senza alcuno intralcio verso quello che probabilmente sarà l’ennesimo baratro a cui devotamente ci sottoporremo. Non sono bastati infatti il mistero dell’ultimo piano dell’oramai scomparso Felettino, velocemente distrutto, né l’abnorme nosocomio sarzanese infarcito di scale ad minchiam e con ampi spazi già chiusi, e neppure il nauseabondo stato in cui versa il S.Andrea, ad iniziare dal suo Pronto Soccorso, un monumento all’inefficienza e all’indecoroso, con pochi rivali nella nazione, per farci dubitare sul nuovo progetto. Yoghi, sogghignando, sta per posizionare un basilare tassello nell’occulta operazione di marketing che già fin d’ora obnubila nettamente la ricerca del confine tra pubblico e privato, tra ciò che da sempre è un sistema sanitario d’eccellenza e il coacervo di pusillanimità arricchente i soliti noti, a costi maggiorati. Insomma, Yoghi pervicacemente pare riuscire nell’intento. Per il sollazzo di pochi.
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