Bello di mamma sua! Caduto nella scatoletta di tonno, avviluppato dalle spire della malapolitica, che da noi chiamano politica, il delfino tonno sognante un futuro da balena bianca pregno di privilegi, agii, elargizioni pubbliche, in perfetto aplomb forlaniano, oramai entrato di diritto e con onore nel recinto degli immoti, avente quale stella polare il Pierfi di tutti loro, da dieci lustri ancorato a poltrone di qualsiasi colore, già probabilmente al lavoro per conquistarsi, nel caso gli elettori ritrovando il senno lo sfanculino alle prossime politiche, un posto in qualche controllata simil statale, ce ne sono a bizzeffe ad uso e consumo dei tonni inscatolati, che gli consenta un futuro dorato ad oltre centomila euroni annui, l’ex coadiuvante la distribuzione di leccornie allo stadio, parla, parla, parla, ammaestrando ed insegnando ai tantissimi inferiori, che siamo noi, che “uno vale uno stokkazzo!”
Nel mio piccolo sto mettendo da parte cavolfiori, pomodori, lattughe, scarole per quando verrà, e ci verrà prima o poi, in campagna elettorale a raccontarci le oramai sfibrate fiabe sul momento delicato inducenti tutti a fare sacrifici. Tutti tutti, per la gioia di mamma Europa e per i cari suoi amici di Leonardo, in questo frangente ostacolati da quel maramaldo di Conte nell’encomiabile missione di pace da premio Nobel, sfornate armi per ritrovare l‘amicizia tra i popoli, checché ne dica quello sciagurato d’Argentino!
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