Ma si dai, speriamo che finisca presto questa telenovela indegna, riservata ad allocchi della peggior specie!
Speriamo che finalmente la sindaca di Roma si dimetta, si dimetta lasciando il campo finalmente a chi di politica se ne intende, ai vari Alèdanno, alla pletora del partito che fu di sinistra che portarono avanti progetti e soprattuto contratti seri dando vita, così parrebbe, ad un coacervo di commistioni con mafie, brodaglie intellettuali indegne di uno stato civile.
Dimettiti Virginia, tanto non serve a nulla proseguire su questa strada di legalità. Le buche ci sono sempre state, l'immondizia per strada pure, anzi magari no quando si facevano affari con il ras del pattume di Malagrotta.
Che cazzo vuoi che interessi a giornali come Repubblica che ora i contratti non si fanno più a chiamata, alla volemose bene, cercando di allontanare inverecondi orchi magnaccioni?
Che vuoi che interessi a chi teme di vedere affiorare una specie di buona politica rivolta a tutti, una consapevolezza compartecipativa mai fino ad ora provata?
Virginia, sappiamo pure che Zingaretti, che ritengo una brava persona, è indagato. Eppure a leggere nell'alterata stampa nazionale, appare poco, velatamente.
Ed invece ogni qualvolta iniziano i sussurri su di te, ecco le prime pagine, mefitiche, imploranti la cessazione di quella che vorrebbero farci intendere essere una conduzione inesperta, mentre invece cerchi solo di seguire ed obbedire a delle regole.
Già le regole! Come quando fecero fuori dal notaio un sindaco per bene, Ignazio Marino, che non seguiva i dettami dell'Era del Ballismo, che non voleva cioè trasformarsi in un orfini qualsiasi. Ma questo andava bene ai giornaloni, ansiosi di rivedere briganti in Campidoglio come ai bei tempi, quando si assumevano parenti, amici di parenti, zie, nipoti e amici degli amici, quando per fare un contratto bastava un bicchiere degli Castelli, e tutto sembrava andar bene tranne il bilancio, quei miliardi accumulati senza nessun fruscio di polemica, solo buffetti ovattati dalla falsità!
Speriamo che ti dimetti Virginia. Sono stanco e stufo di veder attorno babbei, allocchi, sperare nel ritorno della politica per loro seria e competente, in realtà il solito abbraccio mortale tra devoti del Puttaniere e i soliti ignoti fingenti di far politica per le masse.
Lasciamoli giocare di nuovo con gli ideali svenduti in modalità peripatetica, con i discorsi altisonanti valenti arie corporali!
Salutiamo tutti e lasciamoli strada libera, naturalmente prima di aver scrollato la polvere da sotto le scarpe, in modo da non condividere nulla con la politica tecno.raptro dei riccastri, ad uso e consumo per allocchi guardanti affascinati il solito dito.
Dimettiti Virginia, tanto non serve a nulla proseguire su questa strada di legalità. Le buche ci sono sempre state, l'immondizia per strada pure, anzi magari no quando si facevano affari con il ras del pattume di Malagrotta.
Che cazzo vuoi che interessi a giornali come Repubblica che ora i contratti non si fanno più a chiamata, alla volemose bene, cercando di allontanare inverecondi orchi magnaccioni?
Che vuoi che interessi a chi teme di vedere affiorare una specie di buona politica rivolta a tutti, una consapevolezza compartecipativa mai fino ad ora provata?
Virginia, sappiamo pure che Zingaretti, che ritengo una brava persona, è indagato. Eppure a leggere nell'alterata stampa nazionale, appare poco, velatamente.
Ed invece ogni qualvolta iniziano i sussurri su di te, ecco le prime pagine, mefitiche, imploranti la cessazione di quella che vorrebbero farci intendere essere una conduzione inesperta, mentre invece cerchi solo di seguire ed obbedire a delle regole.
Già le regole! Come quando fecero fuori dal notaio un sindaco per bene, Ignazio Marino, che non seguiva i dettami dell'Era del Ballismo, che non voleva cioè trasformarsi in un orfini qualsiasi. Ma questo andava bene ai giornaloni, ansiosi di rivedere briganti in Campidoglio come ai bei tempi, quando si assumevano parenti, amici di parenti, zie, nipoti e amici degli amici, quando per fare un contratto bastava un bicchiere degli Castelli, e tutto sembrava andar bene tranne il bilancio, quei miliardi accumulati senza nessun fruscio di polemica, solo buffetti ovattati dalla falsità!
Speriamo che ti dimetti Virginia. Sono stanco e stufo di veder attorno babbei, allocchi, sperare nel ritorno della politica per loro seria e competente, in realtà il solito abbraccio mortale tra devoti del Puttaniere e i soliti ignoti fingenti di far politica per le masse.
Lasciamoli giocare di nuovo con gli ideali svenduti in modalità peripatetica, con i discorsi altisonanti valenti arie corporali!
Salutiamo tutti e lasciamoli strada libera, naturalmente prima di aver scrollato la polvere da sotto le scarpe, in modo da non condividere nulla con la politica tecno.raptro dei riccastri, ad uso e consumo per allocchi guardanti affascinati il solito dito.
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