Prima di tutto, leggetevi l'articolo di Marco Mensurati per Repubblica.
A dopo!
«Mettetela dentro», assumete quella
ragazza. Così aveva ordinato la presidente della Regione Umbria Catiuscia
Marini ai suoi referenti della Sanità. E quelli, senza dire una sola parola,
avevano obbedito.
Anche perché quella gara era
già ampiamente truccata e una raccomandazione in più o una in meno, per loro,
non faceva differenza. Poche cose possono spiegare meglio la vita quotidiana di
certe amministrazioni pubbliche in Italia, come la cronaca del "concorso
per quattro posti da assistente amministrativo di categoria C, riservato ai
disabili", indetto dall' Azienda Ospedaliera di Perugia e ricostruito
passo dopo passo dai pm che stanno indagando sulla sanità umbra. Il concorso,
come detto, era truccato sin dall' inizio.
E la Marini lo sapeva
perfettamente visto che non ha avuto problemi a chiedere in prima persona a
Emilio Duca e Maurizio Valorosi (direttore generale e direttore amministrativo
dell' Azienda) di far arrivare le domande dello scritto alla sua protetta, Anna
Cataldi, la nuora di un ex funzionario storico (deceduto) della Lega Coop.
«Mettetela dentro».
È il 10 maggio del 2018. Le domande vengono
recapitate alla ragazza. Che però non è l' unica raccomandata di quel concorso.
Duca lo spiega chiaramente a Rosi Francone, il presidente della commissione d'
esame. «Cerqueglini e Pannacci (altri due candidati, ndr) sono roba di Bocci e
Barberini», il segretario regionale del pd e l' assessore alla Sanità -
entrambi ai domiciliari. Tifi, invece, è stato segnalato direttamente da
Valorosi. Infine c' è la Cataldi. «La Presidente mi ha segnalato questa qui,
sta Cataldi».
Allo scritto, la prima delle
tre prove, le cose vanno male, però. Spiega la Franconi: «La Cataldi ha fatto
una bella prova; ma ce ne è un' altra che sta andando molto molto bene». Meglio
della Cataldi. L' "altra" si chiama Cristina Saccia e, per qualche
giorno, sarà l' incubo di Duca & co, preoccupati di non poter, a causa sua,
accontentare i voleri della Marini. «Se non riusciamo - si sfogherà Duca con un
amico - m' ammazza».
Alla fine della prova pratica - la seconda
in programma - il problema non è ancora risolto, la Saccia è ancora davanti
alla Cataldi. Le pressioni sulla presidente Franconi aumentano e Duca cerca di
rassicurarla: «Il concorso lo gestirà il sistema nel suo insieme e si cercherà
di tutelare chi è dentro il sistema».
Il sistema cercherà di dare il
suo meglio in occasione dell' esame orale, l' ultimo, il decisivo. La
situazione è disperata anche perché la Franconi ha spiegato a Duca che c' è un
altro problema. Oltre ad essere più brava della candidata della Marini, la
Saccia ha un' altra "colpa": «è pure laureata». Mentre la Cataldi ha
un diploma all' istituto tecnico commerciale. Duca e Valorosi pensano di
assumerla in un altro concorso, «ma il problema - dice sconsolato Duca - è che
non c' ha una raccomandazione».
La soluzione è quella di far arrivare ai
quattro candidati «che devono vincere» le domande dell' esame orale. Alla
Cataldi verranno inviate tramite Valentino Valentini, il consigliere politico
della Presidente della Regione Umbria. A quel punto è tutto pronto. Così come
ricapitola Duca a Valorosi: «Allora: alla Franconi ce sta una che l' ha
segnalata la Marini e sta andando bene, poi c' è una che non è raccomandata da
nessuno che però è brava e che però non c' è posto per metterla dentro, perché
ci sono due persone di Bocci e quel Tifi».
La prova orale
nonostante i raccomandati conoscessero le domande in anticipo, riesce
ugualmente ad andare male. Lo spiega la stessa Franconi. Tira fuori dalla borsa
un foglio con la graduatoria finale e comincia a raccontare: «Allora: Tifi se
non lo fermavo mi raccontava tutto il diritto amministrativo». Ma Duca va di
fretta, a lui interessa sapere della Cataldi, la donna della Marini, ne indica
il nome sul foglietto che la Franconi ha messo sul tavolo. Franconi: «La
Cataldi o si è emozionata o non ho capito bene che cosa
sia successo (...) Le Cerquiglini però è stata brava. (...) Invece chi è andata abbastanza bene a sto
orale è stata la Saccia Ma siccome c' è la Cataldi qua, io».
Il resto è tutto nel verbale
n.4 della commissione esaminatrice. Al primo posto si piazza Tifi, al secondo
Pannacci, al terzo Cerqueglini, al quarto la Cataldi. Il palazzo è servito. La
Saccia, solo quinta. Questa la sua valutazione: «La candidata ha una
sufficiente conoscenza e padronanza degli argomenti richiesti, una discreta
capacità di analisi e professionalità». Nelle settimane successive, la donna
decide di provare a fare ricorso e richiede l' accesso formale agli atti del
concorso.
Duca e Valorosi si agitano
moltissimo, di tutti quelli che hanno truccato - la procura gliene contesta
otto - quello era senza dubbio il più delicato, l' unico che poteva condurre
direttamente alla presidente della Regione. Occorre parlarle. Promettergli un
concorso tutto per lei «Effettivamente osserva Valorosi - ci sono diciassette
scoperture nelle categorie protette...».
Quindi la Cataldi, protetta, agevolata dall'ex governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini, doveva passare a tutti i costi. Punto.
Quello che è incredibile di questa vicenda è che si trattava di un concorso amministrativo di categoria C, riservato ai disabili.
Pertanto la signora Saccia ha palesemente subito una violenza. Per chi lotta strenuamente per la ricerca di una normalità infatti, il venir retrocessa, esclusa immeritatamente costituisce un'inaudita forma di violenza, un disprezzo alla propria persona.
Per questo, e per altro, le parole pronunciate dall'ex, per fortuna, governatrice a mo' di ordine per inserire la protetta nella rosa di assunti, dovrebbe essere ritorta sulla sua squallida persona:
"Mettetela dentro!"
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