venerdì 7 dicembre 2018

Ancora sulla distruzione


L'avevamo predetto, l'abbiamo vissuta in questi anni, maledetti: siamo arrivati alla fine di un progetto squallido, infingardo, letale, pensato, contro ogni previsione riguardo alle sue capacità neuronali, architettato, messo in opera dal più grande bluff degli ultimi lustri, il patetico Giullare di Rignano. Egli e la sua pletora sono riusciti ad annientare tutto quanto fu conquistato con fatica e sudore da persone rette e sagge, tramandato a questa generazione di inetti, senza alcuna morale, senza alcuna dignità. E'stata distrutta la sinistra attraverso un piano coordinato e tramandato dal Grande Maleficio, colui che per vent'anni ha guidato la nazione nell'Era del Puttanesimo, pagando per un certo periodo anche tangenti alla mafia. 
L'Egoriferito del Giglio Magico ha elargito fendenti morali che alla fin fine hanno tramortito la sinistra: Jobs Act, annullamento dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, aiuti svergognati alle banche, norme e leggi ad uso e consumo di Confindustria, tentativo, per fortuna evaporato, per riformare la Costituzione per una scellerata epopea d'ingiustizia. 
Fiero di averlo annusato, di non essere cascato dentro il fatal abbraccio, assisto inorridito all'ultimo atto, il gran finale: l'empio infatti aveva organizzato la trappola quasi perfettamente: due candidati, Minniti e il poveretto Martina, alla segreteria del partito in modo che Zingaretti non potesse arrivare al 51%, con l'obbiettivo di far eleggere il segretario dall'assemblea ancora in mano ai cosiddetti renziani. 
Per fortuna Minniti, inaspettatamente, ha sfanculato questo insano progetto, aprendo la possibilità che i nefasti proseliti del Pifferaio scappino dalle macerie del PD per formare un nuovo progetto politico, finalmente alla luce del sole, ossia di centrodestra come sempre sono stati questi vandali democratici. 
Le macerie della sinistra faticheranno invano a riunirsi, a ritrovar energia e pensiero, visto il cataclisma che li ha travolti in questi ultimi e deleteri anni. 
Tolta la maschera di uomo di sinistra, ricordo ancora con dolore quando l'inetto proferì la parola "compagni" durante una riunione di partito, deposta la sceneggiata di essere "uno di noi", il Ballista per antonomasia si presenterà per quello che da sempre è stato, checché ne scrissero, adulandolo, i suoi giornaloni: una prosecuzione del puttanesimo in revisione 2, per accorpare potere in mano a pochi e baggianare, sbertucciare molti, divenuti nel frattempo allocchi grazie al piano di imbecillimento, subliminale, che il Padrone Pregiudicato dell'Etere ha perseguito scientemente per anni, rimbambendo generazioni di oramai molluschi scarsamente intellettivi, date un'occhiata ai vispi e ringalluzziti francesi in giacchetta gialla per crederci.  

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