mercoledì 21 febbraio 2018

Senza più remore


Ogni persona normodotata, amante della verità dovrebbe andare su www.fanpage.it e guardarsi le tre puntate, al momento, della grande inchiesta Bloody Money, una delle più grandi mai fatte giornalisticamente parlando. 
Quello che a parole noi semplici, comuni cittadini a volte immaginiamo si concretizza, si rende palpabile: il sottobosco del malaffare emerge in uno dei campi più redditizi mai pensato da mente criminale: la gestione dei rifiuti. Vengono a galla "personaggetti" (cit.) pregni di mafiosità, di corruttela, esenti da parole oramai messe in soffitta da troppo tempo quali dignità, politica intesa come servizio alla comunità. Emergono nomi storici, tra tutti i De Mita, da oltre trent'anni al centro di inghippi nevralgici mai scalfiti da nessuna indagine, da nessun controllo, da nulla che potesse e possa rallentare una macchina talmente oliata da sgomentare cuori e menti.
Emerge un fastidio culturale, un ossimoro raggelante: a questi signori della società, del loro incarico, delle aspettative riposte da molti comuni cittadini non frega assolutamente una faraonica ceppa. La batteria energetica che li muove nei meandri della loro politica è una ed una sola: portare nuove risorse ai loro mulini, accalappiare denari da spartirsi come una qualsiasi banda della Magliana, molto ma molto più organizzata. Se muoiono bimbi, anziani a loro non frega nulla. Questo è il terrificante resoconto emerso dalla visione delle prime tre puntate. Attorno a questo enorme scoop emergono prese di posizioni di chi ha le mani ancora unte di marmellata che, arrampicandosi su specchi viscidi come le loro coscienze, tendono a sminuire, inficiare, ridicolizzare un'inchiesta tanto sofferta e pericolosa portata avanti da Giornalisti degni di questo nome, un tempo popolanti anche giornali e media trasformatisi nel tempo in giullari al servizio del potente di turno.
Per questo e per altro sciolgo dubbi e vele, affidando il mio prossimo voto, senza alcuna remora, al Movimento 5 Stelle. E a culo tutto il resto! (cit.)

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