domenica 8 ottobre 2017

Lettera aperta


Onorevole Fiano, 
avrei preferito che passasse l’emendamento che vietava ad un condannato di divenire capo di una forza politica, piuttosto che vietare busti, frasi e saluti fascisti, legge da lei concepita più per facciata, ogni tanto una verniciatina di rosso non stona visto che di rosso all’interno del suo partito oramai ci sono solo le facce che si vergognano per un discorso della Bella Etruriana o per l’ennesimo errore di “ControlC Madia”
Vietare a chi sappiamo noi di esporsi supportato dalle sue tv, per ritornare a scassarci gli zebedei con il solito obbiettivo più che ventennale, farsi gli affararacci propri e della sua famiglia, non dovrebbe essere equiparato ad un abnorme svilimento democratico, tipico dei regimi illiberali? Pertanto on Fiano, non rigurgito, l’assicuro, se qualcuno espone un busto del duce. Ho invece i conati nel ritrovarmi tra i coglioni, scusi il francesismo, un pregiudicato fondante il partito assieme ad un attuale detenuto per concorso esterno mafioso. Questa è l’apoteosi storica, preludio di una dittatura tecno-rapto-finanziaria.
Senza stima

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