giovedì 26 ottobre 2017

E allora sia!


Ci sono post, foto, scritti che definir raccapriccianti è puro eufemismo: gentaglia che si fa fotografare davanti a campi di sterminio nazisti con maglietta nera e saluto fascista incorporato, e mi chiedo spesso perché Madre Natura non glieli stacchi subitaneamente, lei che può!
Discorsi tra coglioni inneggianti a odio, guerriglia, massacri, stermini, senza umanità né intelligenza, essendo paccottiglia avariata. 
Selvaggia Lucarelli ne porta alcuni in superficie, dalla merda in cui vivono, evidenziandone uno squallore morale ed intellettivo non solo preoccupante, ma richiedente, e celermente, un ricovero coatto dentro a dei centri riformativi culturali che prima o poi dovremo progettare, visto la crescita esponenziale di detti invertebrati. 
Come si fa ad andare in luoghi della memoria tanto dolorosi, agghiaccianti e pensare al saluto fascista? 
E' un mistero. Ricordo quando andai a Mauthausen: quel silenzio c'è l'ho ancora sotto pelle, quelle baracche inspiegabili per come possa aver cogitato un essere umano indicibili azioni contro suoi simili; quella violenza ancora distribuita ovunque, a distanza di decenni, quella sensazione pregna di inquietudine a calpestare una terra resa ignobile da una violenza mai compresa appieno da nessuno, l'evidente consapevolezza di essere in un non-luogo ove identità, dignità, poesia, cogito, meditazione furono cancellati da un numero indelebile sull'avambraccio, marchiante la nullità dell'essere umano tramutato in oggetto, da far scomparire nel camino di un forno, avvertire l'esigenza, la problematica di quei bastardi di disfarsi dei corpi assassinati già prima dell'uccisione, visto l'enorme numero da annientare. 
Come diamine si fa allora a farsi immortalare in quei sacrari esibendo un saluto nazista? Al diavolo le scusanti a cazzo di ignoranza, di problemi comportamentali, di mancanza di struttura morale degna dell'uomo! 
Al diavolo tutto quello che appare scusante! Ci vorrebbe un evidenziatore, un riconoscimento alla violenza di cui sono portatori insani, un editto che consenta a chicchessia di epitetare, ad esempio, come "coglioni" questa degenerazione di specie! 
"Buongiorno coglione, che desidera? Il pane? Bene coglione! Vuole un panino o gliene taglio una fetta da quello cotto a legna? A legna? Subito coglione!"
"Si dica! Ah è lei coglione? Si, la prima a destra!"
"Il bagno è in fondo al locale, coglione!"
Lo so, è teatro dell'assurdo! Ma qualcosa per combattere questi imbecilli, occorrerà pur farlo! Culturalmente? Non credo che sappiano leggere correntemente. Per farlo occorre anche ragionare!  

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