lunedì 14 marzo 2016

Flash!


L'asse da stiro Federici - Paita, con dietro il volto sereno ed inconsapevole del Bimbo di Rignano, ha deflagrato la giunta comunale, sparando letame su quanto di ancora dignitoso vi era in città, pochissimo a dire la verità.
Dopo il ritiro delle deleghe all'assessore Stretti, reo (udite, udite!) di essersi avvicinato alla linea politica di Orlando, il che è tutto dire, sono giunte oggi le dimissioni di Pollio, Natale, Basile e a ruota Saccone. 
I fedelissimi del Guappo toscano quindi hanno creato una rovinosa caduta politica all'interno della maggioranza spezzina, in barba ad ogni logica, ad ogni percorso politico atto a privilegiare il bene pubblico al potere interno, di questa viscida ed insulsa pasta frolla malleabile a destra, al centro ed ovunque, che chiamiamo partito democratico.
La Lella di tutti loro non contenta di aver distrutto e consegnato Genova all'Ingenuo Maggiordomo Toti, ha continuato a scavare, a lavorare di soppiato per estirpare correnti, persone e sopratutto idee a volte anche giuste e proficue per il bene pubblico. 
Vogliamo fare un piccolo riassunto?
Da tempo immemore la sinistra governa questa città con tutto quanto ne consegue: stagnazione, persone riciclate, posizioni castali immutate nei lustri, scelte sempre unidirezionali. 
Il Consociativismo spezzino sarà studio per le generazioni a venire: potere politico ai soliti noti, economico agli altri. 
Finte e ridicole discussioni, scenate a copione per continuare a governare la nave senza che nessun altro potesse intervenire. 
Inoltre, recentemente, sono state violentate due piazze, due su quattro, con progetti "allacazzoecampana" che hanno trasformato in un cantiere perenne il centro cittadino.
Piazza Europa sventrata per ottenerne un parcheggio sotterraneo a spese della Camera di Commercio la quale invece, ultimamente, gettando la spugna, permetterà ai soliti noti, i cittadini, di accollarsi le spese di questa becera iniziativa, su cui emerge oltre al letame, l'impossibilità ad esempio di rimettere le storiche mattonelle ricordanti a molti giochi di gioventù, per eccesso di spesa come se i calcoli li avesse fatti un girovago instabile di mente. 
E Piazza Verdi? Meglio lasciare stare! Ci sarebbe da scrivere un libro! Ne riparleremo a breve.
Per ora con tristezza assistiamo a questa resa dei conti subdola, ignobile, fuori dal tempo che rallegra solo per un aspetto, pur se minimo: essere fieri di non averli votati  e non votarli mai più!    

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