Questa ossequiosa corsa dei paonazzi a far posto ai rifugiati, appare anomala, visto gli anni addietro ove il silenzio e l'indifferenza regnava in quel del Vaticano. Tra un miserere e l'altro infatti, ci domandavamo spesso del perchè esistesse quella razzolanatura contro corrente di chi, imitando Mina ed Alberto Lupo, lanciava iperboliche parole di accoglienza dai pulpiti marmorei e contemporaneamente viveva in magioni dorate, da solo e non, avendo anche nel contempo possedimenti enormi, vedasi Propaganda Fidae, con migliaia di case piovute come manna dai cieli, da lasciti ed eredità. Ora che al timone siede un Uomo giusto, desideroso di abbracciare Madonna Povertà, ecco come d'incanto Madamina e soci spronare fedeli alla ricerca di spazi dignitosi, atti a divenir dimora per chi, scappando, cerca la vita rischiandola nella fuga. Come non sottolineare ad esempio la lettera di Mons Settebagni da Venezia, premuroso ed evangelico tendente alla perfezione ed allineatosi, collimando perfettamente con la linea di Francesco, fors'anche per cercare ancora spasmodicamente, la berretta cardinalizia?
Terminata oramai da tre anni la monotona messa sul mercato della vicinanza ad uno o all'altro schieramento politico in cambio delle solite monete, finiti i tempi ruiniani ove il politichese era più fluente del latino, assistiamo, diffidenti, a questa apertura alla carità di alcuni Principi vermigli e ci amareggia oltremodo pensare che questo meravigliarsi del popolino sia un fattore evidenziante l'anomalia pregressa, quando Suv, ricevimenti e sfarzo la facevano da padroni, in ossequio a mammona.
più
Nessun commento:
Posta un commento