martedì 19 maggio 2015

Ragazzi siamo di corsa!



Questi ragazzi si sono messi diligentemente in coda nella stazione di Conegliano Veneto per fare il biglietto. Hanno cioè compiuto un atto normale, nella semplice normalità.
E' successo che un addetto scrupoloso ed attento ai dettati aziendali delle Ferrovie dello Stato li abbia levati dalla fila perché a suo dire, la ostacolavano! 
Ragazzi, scusateci ma andiamo di fretta! 
Non sappiamo perché e soprattutto dove cazzo andiamo, ma siamo certi di andare di fretta! Volevate vivere un momento normale, nella vostra stupenda normalità, nella vostra preziosissima persona?
Sbagliato! 
Non potete pretendere uno slow movimento da parte di chi ha speso miliardi dei nostri soldi per anticipare di qualche quarto d'ora l'arrivo di meravigliosi treni, con un costo a chilometro di tre o quattro volte maggiore di altri paese meno evoluti di noi come la Francia e la Spagna e di star dietro alle lungaggini di chi dovrebbe, a detta di molti, rientrare nella categoria dei disabili. E poco importa se vi siano ancora zone d'Italia ove i treni viaggiano senza linea elettrica con carrozze per pendolari ridotte a diligenze del Far West di americana memoria! 
Voi, cari amici invece pretendereste di vivere in questa normalità, fagocitante ritmi sempre più stressanti, di corse verso l'ignoto, intrigante per molti di noi che ci consideriamo normali, di una normalità caratterizzata da pc portatili sempre in funzione, di frenetici ed indispensabili dialoghi al cellulare che ghettizzano chi vorrebbe (assurdo) viaggiare in silenzio, magari leggendosi un libro! Carrozze iper tecnologiche che si trasformano in sedi per riunioni basilari, auto-certificanti coloro che esigono sovrastare i propri adepti, per realizzare la differenziazione come da organigramma aziendale, fonte perenne per impavidi auto-riferiti sul ciglio del burrone della schizofrenia.
Dobbiamo correre, cari amici, sulle rotaie come sull'asfalto. Dobbiamo bruciare i tempi morti e così ingombranti della perdita di secondi, minuti, addirittura ore, con l'orrore di far cadere le pupille sul finestrino e magari cascare nella trappola di gustarsi il panorama! Giammai! Il viaggio di piacere non esiste più. 
Anche la vacanza è freneticamente al passo con il presente, travolgentemente moderno. 
E voi vorreste fare un biglietto in santa pace, magari fischiettando?
Via, su! 
Il solerte impiegato è stato attento a non produrre ritardi, fastidi per coloro che esigono lo scorrere degli eventi sempre alla massima velocità, infischiandosene di voi e dei vostri assurdi diritti.

Nell'epoca frenetica attuale, le Ferrovie si pongono ad immagine di coloro che possono spendere per spasmodicamente arrivare prima, impazientemente scendere e fagocitatamente correre al taxi.
Il resto è anormalità. 
Ops! Scusate! 
Diversamente moderno... 

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