martedì 18 giugno 2013

Alta Poesia




Vado a Genova per una rimpatriata tra amici e mi portano in Via del Campo ove in un negozio museo campeggia, alta e immortale la chitarra di Fabrizio De Andrè. 

Alta, come deve essere la nostra voglia di leggere il momento per combattere i soprusi e ricercare la legalità.

Simbolo di una poesia che identifica la nostra nazione, immortale come le sue canzoni. 

Questo preciso momento deve essere superato guardando ai simboli che stanno in alto, che riescono ancora ad emergere dallo sterco che s'innalza sempre più dalle cloache romane. 

Si è vero: siamo caduti in basso, non abbiamo libertà di stampa, abbiamo le banche che ci comandano e dirigono le nostre vite, coabitiamo con un infinito numero di squali famelici, la nostra linfa vitale è quasi del tutto succhiata da pochi che sono al comando. 

Siamo senza lavoro, senza prospettive, in mano a briganti. 

Dobbiamo necessariamente guardare in alto, sollevando i cuori. 

Anche dalle chitarre possono nascere nuove idee rivoluzionarie! 


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