venerdì 7 giugno 2013

Grazie di esistere per sempre!


Ieri sera, scanalando a mia insaputa mi imbatto in una meravigliosa puntata di Servizio Pubblico su LA 7 dal titolo "Cosa Vostra".

Meravigliosa perché confezionata secondo i canoni della correttezza giornalistica, dell'indagine altamente professionale con filmati ricostruiti fedelmente, aberrante per il tema e le rilevanti notizie trasmesse, che credo abbiano fatto cadere chiunque abbia assistito al programma, in uno stato di prostazione e sfiducia massima. 

La mafia e lo Stato, i mafiosi e gli uomini della Repubblica. I contatti, gli accordi per far terminare le stragi, i compromessi, i patti conclusi.

Terribile.

Vergognoso.

Immorale. 

Distruttivo.

Guardo il servizio e sono portato a domandarmi il perché del ritardo della cattura di Provenzano. Quelle che erano dicerie, diventano blocchi granitici ingolfanti la democrazia! 

Capisco il perché. E mi vengono i brividi. 

Penso ai martiri di questa guerra, penso ai morti ammazzati, alle loro famiglie, ai loro piccoli bimbi orfani. 

Penso alla mafia dei colletti bianchi, la più temibile, la più spietata, la più responsabile del martirio della nostra democrazia.

Sento parlare il giudice Antonino Di Matteo e mi vengono le lacrime agli occhi, perché ascolto le parole di una persona perbene, pulita e combattente che non può che riportarmi alla memoria le due figure storiche di maggior vanto nazionale dell'ultimo secolo, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
Sono le fonti di acqua zampillante in questo deserto istituzionale che sta prosciugando la nostra nobile Italia. Sono loro che si ergono a fari nella notte, a salvagenti in questo mare di merda tempestoso che sembra farci annegare da un momento all'altro.

Vedo immagini del carcere di Parma ove è rinchiuso Provenzano: una persona completamente uscita di senno, malata, impossibilitata a dire la sua sui rapporti mafia e stato... mi sorgono dubbi in merito al presunto tentativo di suicidio dello stesso Provenzano con una busta di plastica (!!) e mi viene in mente chissà perché il caffè al cianuro di Sindona, pare confezionato dal Gobbo passato a miglior (??)  vita (alleluia!). 

Mi chiedo assieme a Santoro come mai non abbia avuto risalto nazionale e politico la rivelazione della vedova di Paolo Borsellino, morta recentemente, la quale confidò che subito dopo l'attentato mortale al marito il suo ufficio fu svuotato completamente da mani ignote. Già!

Terminata la puntata ecco il film "Vi perdono ma inginocchiatevi" di Claudio Bonivento, meraviglioso e toccante, che racconta gli ultimi istanti di vita dei tre uomini della scorta di Falcone, Vito Schifani, Antonino Montinaro e Rocco Dicillo.
Partecipo al dolore straziante delle loro famiglie, condivido l'immane forza morale trasudante da questi meravigliosi martiri della nostra società che mai potremmo ripagare in pieno se non pulendoci dallo sterco malavitoso.

Mi commuovo tantissimo, perché questo film rende partecipi del loro martirio. 

Penso con nausea a tutti coloro che tentano di infangare la magistratura per salvarsi il fondoschiena pur essendo colpevoli, ed è inutile dirvi a chi soprattutto rivolgo il mio pensiero spregevole. 

Penso ai magistrati silenti e nascosti e mi viene da supporre che il loro silenzio, il loro non agire, non derivi dal fatto che nel loro ambito territoriale tutto sia pulito ed in regola, ma forse dal fatto che in qualche modo potrebbero essere stati avvicinati e consigliati...  

Penso a tutto questo e in deferente omaggio, m'inginocchio in perenne ringraziamento davanti a questi eroi del nostro tempo, unico motivo per credere che in un tempo ahime forse lontano, la legalità avrà la meglio sulla meschina, subdola ed infinitamente crudele malavita organizzata, che ha tentacoli certi ed ancora vivi nelle stanze dei bottoni di questa povera nazione agonizzante.

Grazie Eroi!      

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