Dai guardiamoci intorno! Senza fare gli Oblomov rilassiamoci, magari erigendo un sano Kalsarikannit - se non sapete cosa sia vi meritate Donzelli! - tra noi e il mondo, questo sassolino sperduto nella periferia di una galassia periferica di una zona infinitesimale dello Spazio, soffermandoci sul malvagio che emerge ogniqualvolta qualche bipede al potere, lo perde. Come in Siria oggi, dove stanno emergendo le inimmaginabili atrocità perpetuate da quel sommo, irraggiungibile figlio di puttana di Assad, caduto e sostituito da probabilissimi nuovi orchi, umani. Umani come coloro che spingono guerre dove muoiono centinaia di migliaia giovani, di bimbi, di anziani, in nome di fetecchie di stato, già lo stato, le nazioni, la Nato, la Russia, gli Stati Uniti, e via via tutta questa brodaglia assassina.
Emerge la malvagità dell'animo umano, si staglia la bruttezza dell'ignoranza, corroborata da fedi insulse, violente antitesi di ogni religione.
Cosa siamo?
Simili alle stelle ci diciamo, composti dagli stessi materiali che compongono le galassie, dovremmo, e non ce lo diciamo, emergere dal caos perché pensanti. Già pensanti!
Se questo è il pensiero, verrebbe da dire, che quel meteorite scalciante i dinosauri, ha fatto del gran male, universalmente parlando. Ci fosse una giuria interstellare il verdetto sarebbe unanime: estingueteli!
Quanta malvagità ci pregna! Guardiamoci intorno dai!
Non pensate solo alle zecche potenti che giocano con la nostra morte, in caverne strategiche, in dissoluzioni del pensiero per quel Risiko della malora costituito dai piani militari. Ci sono anche delle schiavitù velate, potenti, afflati disumani oramai digeriti dalla consuetudine, dalla tanto abbietta normalità: sono evidenziate dai rapporti sociali, dalla sperequazione della distribuzione delle risorse, dal capolarato di chi pretende dai molti schiavi camuffati da retribuiti; quante vite liofilizzate da pochi! Quanti soprusi borotalcati dalla vita moderna!
Dai guardiamo la democrazia odierna: le elezioni rifatte perché non piacenti ai despoti che crediamo democratici - Romania vi ricorda qualcosa? - le strambate dei grandi potentati economici, le multinazionali con i loro bilanci tendenti all'infinito, i sottili soprusi quotidiani, le angherie tramutate in soffici rivoli, le smanie imprenditoriali e finanziarie che viaggiano alimentate dalle costrizioni.
Dai ammettiamolo: siamo in balia di un mare in tempesta guidato da nocchieri malsani. Fagocitiamo di tutto, ci alimentiamo con merda luccicante profusa a pieni mani agevolante tumori di ogni specie, permettiamo di farci condurre nel niente da vuoti pregni d'aria.
Abbiamo delegato a multinazionali le cure che dovrebbero essere per tutti, gratis - e qui dico a squarciagola: si sono comunista in merito! - e ci viene in mente anche un pensiero cattivo, cattivo: trovassero cure da pochi dollari che soppiantassero gli enormi costi, e guadagni delle attuali chemio, le immetterebbero nel mercato? Dai, dai diteci la verità, anzi no, non potremmo mai saperla la verità, perché, si sa, ci renderebbe liberi!
Guardo la boa annuale della bontà luccicante di fine dicembre e m'agghiaccio nel veder sorgere questo buonismo alla "a te e famiglia!" per intenderci.
Sono miseramente piombato dentro la constatazione della caducità mista a vergogna che il mio cosciente posizionamento su questa biglia blu malvagia causa. L'augurio di quest'anno è che lo possiate percepire anche voi. Magari a gennaio, mescolandolo alla tribale ma necessaria dieta post veglione!
Nessun commento:
Posta un commento