martedì 25 giugno 2024

Povero Sangiuly!

 

L’audace Sangiuliano, gaffeur di vasta Acultura
IN GARA CON IL COLLEGA LOLLOBRIGIDA - “Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”
DI DANIELA RANIERI
Lo dicevamo, noi, che Sangiuliano sarebbe venuto fuori bene alla seconda e alla terza stagione, sebbene già nel primo anno di governo se la batteva con un fuoriclasse come Lollobrigida, l’uomo capace di fermare i treni a Ciampino con la sottomarca delle intimidazioni italiche: “Lei non sa chi è mia cognata”.
Negli sfoggi di erudizione che spesso gli sono fatali, Sangiuliano, rispetto a Lollo che è un uomo semplice e quindi non votato all’avventura (la “sostituzione etnica” come sinonimo di “immigrazione”, poi ritirata per ammessa e del resto manifesta ignoranza), denota un metodo e una costanza che definiremmo scientifici. “Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”, la sua ultima uscita, è un’asserzione che a un dodicenne sarebbe costata un’insufficienza, essendo Galileo incontrovertibilmente nato 70 anni dopo la cosiddetta scoperta dell’America, e invece Sangiuliano l’ha pronunciata a un festival di libri, il Taobuk, al Teatro Antico di Taormina, discettando in pubblico, ex cathedra, come spesso fa, di identità culturale e identità italiana.
È sempre così quando parla: se la prima mezza frase la dice bene, stai pur sicuro che la seconda metà è una cazzata. Ma perché non sta nel suo, perché si va a impelagare con nozioni difficili, ancorché di scuola media? Sangiuliano sfoggia. S’allarga. Non sapendo, si incarta; non sapendo di non sapere, si inoltra in terre inesplorate, come quando disse che Times Square è a Londra, invece che a New York, e pur di non ammettere l’errore si inventò che Piccadilly Circus è chiamata “la Times Square di Londra” (come del resto piazza Navona e piazza Duomo, che infatti tutti chiamano Times Square).
Tenete conto che Sangiuliano è colui che, ostracizzato da decenni di arraffo culturale comunista (era direttore di un Tg nazionale, praticamente lo tenevano nel sottoscala), avrebbe dovuto ristabilire l’egemonia culturale di destra, affidandone le redini ai nuovi Papini e Prezzolini (qualche nome: Pino Insegno, Beatrice Venezi), e toglierla ai vari Fazio e Saviano con attico a New York (peraltro mai posseduto dallo scrittore, al contrario della villona da un milione di euro comprata recentemente dalla Meloni).
Perciò gli concediamo tutte le licenze poetiche che vuole, a partire da Dante fondatore del pensiero di destra in Italia (l’Alighieri come antesignano di Storace e Rampelli, che ne portano nelle vene un po’ di sangue), ma su quelle cronologiche, ahinoi, non riusciamo a salvarlo. Anzi, sì: in due modi Galileo può aver influenzato Colombo: 1) nel caso il tempo non sia lineare, e quindi la portata dell’intuizione galileiana passi attraverso i secoli e tocchi le menti dei geni, così come la panzana di Sangiuliano influenza Galileo che influenza Colombo che arrivò in America; 2) nel caso chi lo sostiene ignori che Galileo non era manco nato quando Colombo navigava e soprattutto che Galileo non fu il primo a dire che la Terra era tonda (infatti lo sapeva anche Colombo), ma che la Terra girava intorno al Sole. Sotto quale delle due fattispecie ricadrà l’affermazione di Sangiuliano?
La sua opera omnia governativa (quella letteraria, ammettiamo francamente, non l’abbiamo ancora studiata) qualche indizio lo dà. In qualità di ministro, disse allo Strega di voler leggere i libri che in quanto giurato (e che giurato) aveva appena votato.
Tempo fa, come Totò, voleva vendere il Colosseo – o Pompei, o anche l’Arena di Verona: scegliessero loro – ai due mega capitalisti digitali Zuckerberg e Musk, che volevano sfidarsi a duello in una location antico romana: come motivazione alla prostituzione del nostro patrimonio storico a favore di due ricconi psicotici addusse la donazione a un ospedale pediatrico, ma secondo noi gliel’avrebbe data pure gratis, “per il ritorno d’immagine”, una fissa della destra intellettuale quando al massimo sa organizzare mostre su Tolkien perché piace alla famiglia Meloni.
Un giorno lo beccarono a farsi elogiare sui social dal suo stesso account, un’altra volta diffidò Un giorno da pecora dal prenderlo in giro perché “laureato” (come si vede dalla sua destrezza nel maneggiare la Storia e pure l’Astronomia), fino al picco di pura isteria lisergica: intimare ai giornalisti che lo interpellano sull’antifascismo di dichiararsi anticomunisti, perché “il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che equipara nazismo e comunismo”, e il Parlamento europeo, per il ministro dell’Acultura, è la principale fonte di sapere.
E sì che basterebbe un sussidiario, un Bignami, persino Google (di Renzi&Co. prendevamo in giro la cultura wikipedica: questi non hanno manco quella!).
Lo adoriamo, ne adoriamo l’audacia dannunziana nel- l’addentrarsi in territori che non gli competono, come la cultura generale, e aspettiamo di vedere se nel lungo periodo vincerà lui o Lollobrigida.
“Ampie fronti disabitate”, diceva Gesualdo Bufalino.

Nessun commento:

Posta un commento