Amici, si fa per dire, destrorsi riuniti sotto l'ala protettrice di Giorgia!
Dai siamo seri! Ma che ve ne fate di un simbolo della cultura? Dai non scherziamo!
Vorreste organizzarvi qualche torneo internazionali di rutti con il sommo vate della divisione italica Calderoli? O per spiegare che Dante era di destra? Per fare un piacere all'immenso ministro della Cultura, che premia i libri prima di averli letti e che geograficamente e storicamente non è proprio una cima?
E il figliolo di colui che per alcuni è presidente del senato che ci azzecca?
Lo so, lo fate solo per saziare la vostra smania di possedere tutto, anche simboli come il Piccolo da cui siete distanti più che Donzelli dal ragionamento.
Avete pensato, Lollo escluso che ne è esentato, che far cultura potrebbe portare qualcuno, molti mi pare azzardato, ad abbracciare le vostre idee, o quelle dei giovani ciancianti il crapone inetto, il nero che perde sempre, le braccia tese, la X del cretino ora in Belgio.
Amici, si fa per dire, è tipico dei muridi che escono dalle loro anguste tane per scorrazzare nel salone vuoto per le vacanze dei padroni di casa, quella di credersi arrivati e capaci di infondere cultura. Peccato però che la cultura di destra abbia proprietà che non si addicono per niente ad un movimento culturale: il ricordo di sterminatori, la violenza come modo per diffondere, l'inconsistenza filosofica e la desertificazione del costrutto. Insomma dateci retta: cercatevi delle giostre!
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