venerdì 12 maggio 2023

Serve un riassuntino!

 

Ogni tanto serve un riassuntino, una focalizzazione sulla propria esistenza, sul mondo che ci circonda, sulla situazione del momento: ebbene, mi sforzo e cerco di trasmettervi il mio. 

Siamo nel pieno esercizio di un sistema palesemente malato, artefatto, scelleratamente iniquo: si proprio lui il pluto-tecno-rapto-divaricante-finanziario mondo dei pochi che usurpano le libertà degli altri, leggasi la stragrande maggioranza. 

Un sistema che irride segnali di futura negatività che la natura sta lanciando da almeno due lustri; che sbeffeggia la pericolosità dell'aumentare costantemente il lucro annientando speranze di giovani vite speranzose di abbracciare il proprio futuro; che lascia basite innumerevoli coscienze per l'avanzare di ribalderie insensate atte a creare sempre maggiori differenze di casta tra ceti sociali; che gode nell'investire in armi tecnologiche, affinate per mantenere lo status a pochi princìpi privilegiati; che detiene i media per affossare il libero pensiero; che affloscia, spegnendoli, i tentativi di rivolta culturale; che ammansisce menti fresche e scattanti con tecniche obnubilanti, sgorganti da cellulari e tv; che risalta flebili e terribilmente vuoti modelli di vita effimera senza alcuna parvenza di quel frizzantino culturale capace di innescare sinapsi innescanti crescite personale e di comunità; che è follemente capace di gestire coscienze, mercificandole. 

Orbene, questa plutocrazia mondiale, forsennatamente rivolta alla crescita economica di sette agiate, ci porterà prima o poi ad amalgamare l'evidente cretinismo imperante. Andremo a schiantarci contro l'ovvio crollo dell'immane castello di carta ed aria fritta, pomposamente descrittoci come aureo futuro generazionale, una fetecchia eclatante, basta vedere nei rivoli dell'umanità oppressa quante persone attualmente vivono in condizioni precarie, inumane. 

Il connubio tra sistema politico e finanziario è granitico, inossidabile; nulla può scalfirlo. Nella nostra Europa assistiamo ad un macabro servilismo curato dal tappetino biondo "Ursula Von" nei confronti dell'Appisolato Canuto a Stelle Strisce, trasformante la storia del vecchio continente, fattore della storia del globo, in un'enclave di vassalli e servitori storditi. 

Riescono ancora a farci credere che esistano al mondo d'oggi confini, nazionalità, mentre un terzo dell'umanità vive immerso nell'oppressione e nella conflittualità pregna d'idiozia, provocante migrazioni bibliche di esseri umani ridotti a schiavi e senza alcuna dignità. 

Riescono ancora a farci credere che il futuro passi attraverso l'arricchimento vergognoso di pochi. 

Abbiamo delegato a uno sparuto gruppo di teste di kazzo l'organizzazione economica finanziaria della Terra, permettendo la creazione di luoghi infimi e inaccessibili dove spaventosi capitali vengono nascosti alla giusta tassazione agevolante il mantenimento di città e servizi. 

Abbiamo permesso che multinazionali, con bilanci maggiori di stati, gestiscano farmaci e vaccini che il pensiero filosofico di un pianeta normale destinerebbe a tutti, e che il sistema pluto-rapto-tecno-finanziario invece, in virtù della costante ed imperterrita divaricazione sociale, elargisce unicamente a chi è in grado di comprarseli.

Per concludere: ad ogni riassunto termino con la speranza che qualcosa prima o poi nasca dalle ceneri dell'intelligenza usurpata dal tecnicismo e dalla sopraffazione. E le tende davanti alle università contro il caro affitti - a proposito nessuno che s'infervori contro squali diabolici capaci di far pagare un divano tombale 600 euro - mi fanno sperare nella nascita di un moto di ribellione che diverrebbe uno splendido toccasana, e la cui crescita esponenziale manderebbe finalmente a casa settantenni ancora invaghiti dell'occupazione remunerata, muro demenziale bloccante la formazione e l'impiego giovanile, e lacererebbe l'infausto schiavismo camuffato da occupazione, il cui nodo scorsoio è attorno al collo di un'infinita schiera di persone, ancora eroicamente protese a credere in un futuro migliore di questo depredato sassolino disperso nel buio cosmico.            

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