martedì 31 marzo 2020

L'Isola Mento - giorno 18



Trascorrono i giorni sempre più organizzati in stile conventuale: sveglia all'alba, caffè verso le 6, lettura giornali, S.Messa col Papa ore 7, colazione con gragnolata di arance, l'Era del Coniglio le impone vista la presenza di vitamina C, altro caffè, qualche lavoro on line e pranzo. Pomeriggio pennica, letture, Skype, verso le 17 arriva Madame Nostalgy ad impoverir ventricoli della pompa, alle 18 l'aggiornamento delle cifre, 18:15 Scanzi su Facebook, cena insipida e circestense con dialoghi divertenti con saliera e cucchiaio, verso le 21 dopo dell'altro Skype, mega scanalata alla ricerca di qualcosa di appagante e classico crollo letale con risveglio in posizioni inconcepibili, i fisioterapisti sverrebbero nel vedermi contorto sul divano col telecomando in mano, verso l'una, mezz'ora per comprendere chi sono e da dove vengo ed infine il letto con cuffia a portata di mano nel caso dovesse mancarmi qualcosa. 

Neppure Covid pare riesca a frenare la costruzione dei tanto sospirati F-35! La produzione continua alla grande! D'altronde trattatasi di attività essenziale, visto che una volta pronti s'alzeranno in volo per colpire il virus. No? E allora a che minchia servono? 

L'ungherese Orban si è preso i poteri speciali tipici di un topo da fogna delle sue dimensioni. Il gelo alla schiena mi viene solo al pensiero che, non ci fosse stato l'accordo tra PD e M5S, oggi avremo tra i coglioni un parente del neo dittatore, solo leggermente più idiota. (prossima uscita mi raccomando un bel Salve Regina in latino! Alla grande!) 

Nell'ordinarietà del momento presente però qualcosa affiora: un sentimento in parte sconquassante, un rivolo di pensiero potenzialmente dannoso se unito ad altri. La consapevolezza che, subliminalmente, molti dei pochi che ci "dirigono" s'innervosiscano nel saperci soli e, ahimè per loro, meditanti. 
La meditazione, il pensiero, autentico spauracchio di chi per default ha innalzato barriere antineuronali circondanti la vita di chi aspetta il fine settimana per constatare quell'autonomia sinonimo di esistenza. 
Ora che siamo da soli con noi stessi, con i nostri cari, a parer mio qualcosa si sta muovendo, impercettibilmente: la razionalizzazione di come il tanto sperato ritorno alla "normalità" sia invece un rificcarsi dentro all'anormalità, quella che esige respiri affannosi, slides, grafici, mail, corse servili autocompiacimenti, ricerche forsennate di visibilità, rigurgiti e fuorvianti inviti a rimanere "alla moda" frequentando locali, luoghi, celebrazioni alla apericena per intenderci, a subissare l'inconscio con invidie, rancori, rivincite, speranze che il giorno appresso porti il soverchiar qualcuno, collega o amico che sia; il tutto per agevolare il giro di giostra sulla quale siedono pochi onnivori immarcescibili. 
E poi il sissignore alle scudisciate di banche, finanziarie, corporazioni, multinazionali. Senza lamento, con ossequio e rantolante accettazione. 
Temono che si pensi in questi tempi silenziosi. Non voglia mai il fato, il destino, gli dei che qualcuno d'un tratto, risvegliandosi dal coma mediatico in cui tutti beatamente languiamo, urli ai quattro venti "ma chi cazzo ce lo fa fare di vivere così?" 
Sarebbe sciagura, sollevamento, ribaltamento per molti! Cadrebbero totem di casta, privilegi, svanirebbero le quarte-quinte case, il terrore s'impossesserebbe di molti che ancora oggi hanno una faccia da culo così altisonante da continuare a non pagar balzelli, infischiandosene di tutto e tutti; tremore in dorate membra arriverebbero al pensiero che il "pensiero" stia risvegliando molti; le banche ed i banchieri non avrebbero più il coraggio di salassare molti per far ingurgitare pochi; la finanza, meglio definirla col suo nome tecno-rapto-finanza non proverebbe più a sodomizzare moltitudini per sollazzare giganti di paglia con coraggio indomito da apparire sui media a dettar consigli. 
Se questo tempo portasse ragione, ribrezzo, sana arsura di giustizia sociale, allora si che il sacrificio di molti sarebbe fruttuoso! 
Guardatevi intorno cercando di prestar attenzione somma verso chi latra già ora invocando ritorno alla "normalità"
Capirete il perché e quanto sia lontana dal suo significato il ripartir in modalità gregge belante e ossequioso. 

(18. Continua .... Tourmalet permettendo...) 



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