mercoledì 8 gennaio 2020

Gira giostra, gira!


Mentre il rinnovo della patente per soli 5 anni mi ricorda di trovarmi in quello che dovrebbe essere uno degli ultimi giri di boa, assisto sgomento al solito e immarcescibile giro di giostra, tra saldi, saldissimi, tra befane più o meno con la scopa, tra racconti epici di feste ingrate, di benaugurati ma oramai insipidi sproni ad un felice nuovo anno, che a guardar bene è solo l'ennesimo giro di giostra del nostro povero pianeta attorno al suo astro. 
Non cambia nulla su questa giostra: venti di guerra che sono la parcella salatissima verso chi veramente gestisce questa palla colorata dispersa nel buio universale; gente che continua a morire non avendo nulla da mangiare, adagiandosi verso edulcorate fedi trascinanti verso chissà quale mondo migliore, e non è un'accusa ma la convinzione che se uno abbraccia un sentiero di fede si dovrebbe spaccare prima di tutto le ossa quaggiù, modificando e migliorando la vita sua e di quelli che ha intorno e non posare armi e bagagli sperando in un futuro regale come se questa vita fosse stata etichettata da chissà chi come errore di percorso, in sbaglio da ripagare nella notte eterna, e questo lo abbiamo permesso, lo abbiamo sdoganato grazie a politiche d'ingerenza, di furto costante di risorse in quelle terre che credevamo, e crediamo, essere popolate da diversamente inabili culturali, gente che davanti ad un ninnolo parrebbero pronte a lasciarsi predare in modalità sconcia, deleteria, inumana. 
Venti di guerra per permettere a pochi di fagocitare altre risorse, pensate ad esempio che il pazzo biondo ha stimato in un'ottantina di miliardi la spesa già sostenuta nella campagna irachena, un investimento che dovrà rientrare tramite petrolio e quant'altro, alla faccia di tutti coloro che ancora sperano in un mondo migliore, impossibile da realizzarsi attanagliati come siamo da burocrazia, diplomazia e altre granaglie senza alcun spessore che elargiscono grandi somme a inani senza alcuna beltà. 
Siamo sulla giostra, da sempre, sappiamo solo girare attorno al nulla, infarciti di specchietti per le allodole, convinti di contare ancora qualcosa. Se prestate attenzione sentirete pure le risa dei giostrai.    

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