lunedì 13 gennaio 2020

Buon lunedì


Ad augurarci Buon Lunedì è molto facile, guardandoci intorno invece risulta più ansioso e difficile: fermo restando che il manovrante le scelte improvvide della politica mondiali sia un instabile mentale, che per un erroruccio quasi insignificante siano decedute 185 persone a bordo di un aereo civile, che la Libia rischia di diventare una gigantesca polveriera che, scendendo nei nostri minuscoli anfratti, si sta per celebrare l'anniversario della scomparsa di un uomo politico scappato latitante ad Hammamet, sdoganandone i misfatti economici e rapaci, che i cambiamenti climatici sono un evento acclarato ma le misure da intraprendere, ledendo i mostruosi interessi multinazionali, sono attualmente fuffa per inani. Torniamo da noi: tra due domeniche si voterà in Emilia-Romagna e in Calabria, per le regionali. Ciò sta paralizzando il quadro politico, alzando la disfida, solo a parole, che per molti diverrà un problema politico nazionale, con il M5S ridotto oramai a lumicino fumigante, con il PD in preda alla bramosia di ricambiar nome, e non uomini divenuti obsoleti e stantii. Nel versante opposto continua l'irrefrenabile sciocchezzaio del Cazzaro, impegnato a stordire tutti coloro che, come la storia insegna, inseguono il mito dell'uomo forte, fregnaccia tipica nostrana. L'anno nuovo ha riportato i problemi del vecchio appena lasciato, e molti continuano a festeggiarne il passaggio come se vi fossero cambiamenti; ma la fiaba dei mutamenti sociali è oramai sterco in porcilaia: chi s'arricchisce si arricchirà sempre più, chi ne è tagliato fuori, la grande maggioranza, continuerà a boccheggiare tra le varie melme edulcorate ad hoc da media peripatetici, al servizio dei pochi potenti. 
Siamo una nazione solo sulla carta, come l'Europa unita insegna. Vorremmo darci delle regole per migliorare il tenore di vita di tanti, ma i pusillanimi sono forti, troppo forti. Ognuno pensa al suo orticello, alle sfide personali già perse in partenza. Sul panorama nazionale non s'evidenzia chicchessia in grado di migliorare la qualità dell'esistenza, abbattendo grandi e gravissime storture in grado di alternare l'ordine democratico: corruzione e evasione fiscale. Questo governo sta tentando di apportare modifiche per riacquistare la normalità ma, come ogni sano di mente constata, la difesa dei privilegi è arte inaffondabile. Ad esempio la prescrizione, l'arma di tutti gli inamovibili per evitare di finire in galera: mancanza di nuove assunzioni per controllare chi delinque evitando di pagare i sacrosanti balzelli, che sono alti proprio perché essendo evitati da molti manigoldi, impongono all'apparato statale di spremere i soliti coglioni al fine di avere risorse a sufficienza per onorare le spese comuni; a tal proposito continua nella sanità pubblica la miserevole azione in stile meneghino creata al tempo dal pregiudicato Celeste Formiga, che consiste di distruggere ospedali e studi medici di base per lasciar libero il campo alla sanità privata, che ingurgita ed ingurgiterà enormi risorse finenti nelle tasche dei soliti noti. L'Emilia rischierà questo se sceglierà il Cazzaro. 
Ma questi sono solo vacui pensieri di un ordinario lunedì, che augurare buono oramai rischia di passare per presa per i fondelli.  

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