Si lo visto, come avrei potuto farne a meno? Il duello tra i due Matteo, col sapore di un amarcord del vecchio che vorrebbe tornare ma, lo spero, non tornerà. Si sprecano i pareri in merito, chi ha vinto, chi è stato il migliore, chi ha subito di più. E dagli col dito! La Luna invece, a guardarla bene, ci dice che questi due politici sono quasi soffritti. Il primo, anche se ha un 30% di consensi è sulla china discendente, molti avendolo soppesato si sono convinti di quanta fuffa ruoti attorno al legaiolo blasfemo. Il secondo, che aveva in mano il paese, a me non mi ha mai accalappiato, è la caricatura del fumetto dei tempi dell'Era del Ballismo.
Hanno combattuto verbalmente, sparando le solite ed oramai stantie fregnacce. Bene ha fatto il Bomba a rimarcare l'oramai obsoleto metodo del baciante rosari: attaccato svia sulle solite e stolte tematiche, in primis gli sbarchi, a seguire la sicurezza, la tutela delle forze armate, i ritardi nella sanità e via andare.
Riesce il baciatore di ampolle del Po a sgusciare abilmente trovandosi davanti ai grandi misteri del suo far politica: i 49 milioni scomparsi, l'amico trafficone con i russi, l'altro compagno di merende dedito, pare, ad affari con loschi individui.
Il Fumetto Rignanese invece, abilissimo oratore, spazia, al solito, sulle tematiche universali, contraddicendosi, domandando e rispondendosi da solo, grazie allo show, datato, che vorrebbe essere in grado di ri-ammaliare schiere adoranti oramai ridotte a quel 3% che Italia Viva parrebbe conquistare nell'elettorato.
Concludendo: da Vespa, eterno democristiano cristallizzato, ho avuto l'impressione di guardare una puntata di Techeté, imbolsita, muffologica, insapore, scialba, scolorita. Il politichese che, si spera, sta scomparendo proporzionalmente al ritorno della ragione. Senza alcuna nostalgia.
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