martedì 27 marzo 2018

Parole fuori dal tempo




Christine Lagarde che dirige il Fondo Monetario Internazionale, da intendersi come il potentato dequalificante l'uguaglianza umana, ha rilasciato un'intervista a Repubblica da cui si evince, sostanzialmente, la diversità di taluni nei confronti della maggioranza degli esseri viventi. 

L'intervistante, dopo la naturale incensazione dovuta alla sottomissione di certa stampa ai grandi guidatori la casta mondiale dei Privilegi, -Pochi indossano Chanel come Christine Lagarde. Giacca mélange e camicia bianca, la francese più potente del mondo si siede, elegantissima, sulla sedia di fronte a noi e si aggiusta brevemente una ciocca di capelli. La direttrice generale del Fondo monetario internazionale è venuta a Berlino a suggerire agli europei l’istituzione di un fondo di stabilità anticrisi"- passa alle domande:  

Ultimamente lei sostiene, citando Kennedy, che “il tetto va riparato finché splende il sole”. Cosa vuol dire per l’Europa?
Risposta della Lagarde:
«Anzitutto che il sole splende.
Stimiamo un Pil in crescita nell’area euro del 2,2%, un risultato davvero buono. E si sta rafforzando. Ma per “riparare il tetto” occorrono tre mosse: completare il mercato unico dei capitali, in modo che le aziende possano trovare più facilmente dei fondi e gli investitori abbiano un portafoglio più ampio per gli investimenti. Secondo, va completata l’Unione bancaria, in modo che ci siano più sicurezza e stabilità nel sistema finanziario. Terzo, occorre creare un fondo comune per la stabilità fiscale per prepararci meglio ai “giorni di pioggia” che torneranno. Queste tre riforme-chiave sono indispensabili”.

Che avete inteso se non una minuzia di azioni atte a preservare il lucro dall'ansia, dalle richieste, dalle grida della moltitudine di esclusi pullulanti il pianeta?

Altra domandina: 
Sono riforme importanti, ma economiche. Ne sono state fatte, anche durante la Grande crisi. Non pensa che l’eurozona sia ancora debole sul versante politico?Quanto è realistica l’idea di un ministro comune delle Finanze?

«Noi non riteniamo il ministro delle Finanze unico una priorità. Per noi le priorità sono le riforme che ho detto.
Rafforzeranno la crescita, la stabilità finanziaria e aiuteranno a prevenire la prossima crisi. Perché ci sarà. I politici devono sempre pensare che arriverà. E faranno meglio ad essere pronti invece di farsi sorprendere nel mezzo di una discussione».

Agitare lo spauracchio della crisi fa sempre un certo effetto, soprattutto in ambito di sacrifici che, come da copione, dovranno subire le classi medie, permettendo ai soci del Club FMI di continuare a razziare risorse. 

In questi ultimi anni in Europa si è rafforzato molto il piano intergovernativo anche per come si è mossa Merkel - mentre le istituzioni europee sono diventate il capro espiatorio dei politici.
Non crede che questa dinamica sia pericolosa?

Dai, rispondi Christine!  
«Se lei guarda agli ultimi sondaggi, gli europei credono nell’eurozona, nella moneta unica. La considerano un’oasi di stabilità, rispetto ad altre aree del mondo, dove c’è molta meno affidabilità e stabilità.
Con tutti i suoi alti e bassi e la sua laboriosità nei processi, l’area euro ha almeno una direzione comune. E i cittadini lo vedono. Sanno che è un bene avere una moneta unica, potersi muovere liberamente all’interno di quell’area. Sanno che l’area euro è, di fatto, il futuro».
Traduco: "La ringrazio anzitutto di avermi finora evitato domande del tipo " ma non si vergogna a capitanare un sistema dove le stragrande percentuale di risorse è in mano a riccastri senza scrupolo" e le rispondo secondo il canonico stile cazzo&campana:

E passiamo all'Italia:
In Italia, un Paese tradizionalmente pro-europeo, le forze euroscettiche hanno conquistato oltre metà del Parlamento.

Okkio a questa risposta lagardiana:
«Io spero molto che in Italia, come in altri Paesi, si capisca la necessità di rafforzare l’economia, anche per aiutare il discorso politico. Visto il momento, vista l’arena globale nella quale ci muoviamo, è estremamente importante che l’area euro sia resa più forte, più stabile e in grado di garantire prosperità e generare posti di lavoro, agevolando la nascita di imprese. Bisogna andare avanti».
La signora del denaro risponde così: Evitate cari vincitori folli e scapestrati di romperci i maroni con manovre a scapito della cosiddetta "povera gente" e preoccupatevi di dare risorse e denari a chi si finge imprenditore, essendo nella realtà molte volte solo un intrallazzatore di finanze per ingigantire il proprio patrimonio personale. Per avere elemosine che da voi vengono elargite sotto il nome di jobs act, occorrerà aumentare il potere dell'euro, il sostentamento delle imprese, tralasciando la sterile lotta all'evasione.

Però alcuni partiti che hanno buone possibilità di governo hanno proposto di cancellare la riforma Fornero o di introdurre misure molto costose come il reddito di cittadinanza.


Ri-okkio a questa risposta lagardiana:
«Anzitutto: le idee politiche cambiano, nel tempo. E cambiano quando qualcuno arriva al governo e deve prendere decisioni per il proprio Paese. Chi governa capisce il rischio di creare instabilità, la necessità di una bussola o che non si possa spendere più di ciò che si incassa. Che le entrate contano quanto le uscite. E questa “prova di realtà” arriva sempre, quando si arriva al potere».
La traduzione non servirebbe ma ve la propongo lo stesso:
"A volte gli inferiori si spazientiscono al punto che, uniti nonostante il rimbambimento mediatico, cambiano partito, cambiano uomini mettendo al potere scavezzacollo con malsane voglie. Ma una volta entrati nella stanza dei bottoni, anche i più tenaci cambiano idea perché la fobia del Pil, che come sapete altro non è che continuare negli acquisti, anche insani e schizofrenici, per possedere copie di oggetti già posseduti, è lo spauracchio su cui si basa la Favola del Benessere, in realtà briciole dispensate dal desco degli Epuloni fagocitanti tutto e tutti, verso le bocche di tanti, troppi che si accontentano di ciò per rintanarsi fintamente satolli, nelle loro bicocche convinti che il mondo in fin dei conti non sia poi così malaccio e che se molti sono indigenti in fondo la colpa non è di nessuno e quindi tutto fila secondo le regole dettata anche dalla Lagarde.   

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