Accerchiato da una Lodovica Comello, un Bernabei, ed un Clementino, che potrebbero essere tutto, da condòmini a sfidanti a bowling fuorché cantanti, ho evitato il Festival di Maria (di cui mi compiaccio di non aver mai ascoltato una sola parola visto che guadagna sulle lacrime) nel seguente modo:
Made in Japan dei Deep Purple in cuffia
Cosmo di Michel Onfray tra le mani ed in retina
Tv accesa su Roma Fiorentina e, saltando su On Demand, ri-degustazione di frasi tipo "Ezechiele 25.17, il cammino dell' uomo timorato è minacciato da ogni parte dall’iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi." di quentina memoria.
Purtroppo leggendo i giornali ho notato i voti dei critici musicali (di loro ne ha già parlato il Maestro nell'Avvelenata)
Giudizi quindi espressi a seguito di un'esibizione canora, che di canoro ha la stesso spessore di una cena vegana, dove fortunatamente però la bocca è impegnata a far dell'altro, pur se fallacemente.
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