Improvvisamente, come una gazzosa su un tavolo all’Oktoberfest, la Roccella perennemente in letargo, che è anche, purtroppo, ministra, se ne esce con una delle più stupide idiozie di questi ultimi lustri, una pernacchia alla ragione, uno schiaffo a tutti i normodotati: le “gite” ad Auschwitz sono utili solo per incolpare il fascismo. Mai, a memoria d’uomo, nessuno aveva tentato di farsi notare con la sua dabbenaggine senza limiti, un timbro certificante l’inutilità del proprio operato, la pochezza intellettuale, il cretinismo galoppante affliggente i pochi neuroni in possesso!
Non si permetta Roccella di chiamare “gite” i viaggi della memoria in uno dei luoghi più insultanti l’umanità intera. Non si permetta nemmeno di pensarlo. Chi considera gite le visite a ciò che resta del campo dì concentramento più grande, è un inqualificabile pusillanime, un peto della società.
Ed inoltre: la Shoah avvenne per mano nazista durante il periodo fascista. Le leggi razziali furono emanate dal fascismo, il nazismo e il fascismo italiano furono grandi alleati. Pertanto è d’obbligo accostare il fascismo alla Shoah. Storicamente incontrovertibile.
E pertanto: se ha bisogno di notorietà, se ozia ad infiascare aria fritta, non tocchi tematiche sacre. Partecipi a qualche talk condotto da suoi adepti, ce ne sono tanti, faccia pubblicità, canti per strada, spari fregnacce come i suoi colleghi. Vedrà che alla fine qualcuno la noterà.
Senza alcuna stima!
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