lunedì 20 ottobre 2025

Impressiona

 

Lo avevo sempre pensato, mai però toccato con mano. Siamo fragili e malleabili. Fanno di noi ciò che vogliono. 

Il confine tra lobbying e spionaggio 

Sebbene le nomenclature siano talvolta diverse, queste tecniche possono essere utilizzate indistintamente da consulenti, lobbisti, diplomatici, agenzie di intelligence, militari ecc. Per esempio, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (Us Dod) si riferisce alle operazioni di guerra psicologica (Psyop) e alle strategie di gestione della percezione, o in inglese «perception management». 

Secondo la definizione del 2001 del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti: 

Gestione della percezione – Azioni architettate per trasmettere e/o negare informazioni e indicatori selezionati a un pubblico straniero, al fine di influenzarne le emozioni, motivazioni e ragionamenti oggettivi, nonché ai sistemi di intelligence e ai leader di ogni livello in modo da influenzare le valutazioni ufficiali, giungendo in questo modo a comportamenti estranei e azioni ufficiali favorevoli agli obiettivi dell’iniziatore. In vari modi, la gestione della percezione combina la proiezione della verità, sicurezza operativa, copertura, inganno e operazioni psicologiche (PSYOP). 

Poiché lo scopo delle operazioni psicologiche è «indurre o rafforzare atteggiamenti e comportamenti stranieri favorevoli agli obiettivi dell’iniziatore», non sorprende trovare perfette analogie con la pratica del lobbying, che consiste appunto nell’influenzare i responsabili delle decisioni per difendere interessi esterni.


Baldan, Frédéric. Ursula Gates: La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles (pp.50-51). goWare e Edizioni Angelo Guerini e Associati. Edizione del Kindle. 

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