Capita che tra strenne e convenevoli, tra pranzi e cenoni, s’offuschi il sano Deiezion Time, al punto che, basito, t’assale in cervice il quesito “ma dove sarà finito quanto ingurgitato?”
E così, all’improvviso, mentre stai cazzeggiando per le vie, il segnale del troppo pieno t’avverte del prossimo ed inevitabile svuotamento, come l’imperlato testimonia, assieme all’ansia e ad immagini di Richard Ginori scorrazzanti nella mente. A quel punto come un naufrago avvistante una nave, erri rispondendo di default a commenti, quesiti, incontri. Hai solo un obbiettivo, chiaro, limpido, imprenscindibile! Il ritorno in bus accelerante l’incontro, il maleficio dell’ascensore fermo al settimo, vengono travolti dalla necessità di ottemperare al Deiezion Time!
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