Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
giovedì 7 marzo 2019
Oltre ogni siepe
Il clima quaresimale, la fobia di andare in tribunale mi suggeriscono di rimanere nell'ortodossia democratica, pur guardando cotanta tracotanza. Questo ex-ex-ex assurto grazie ad una pletora di consenzienti alla ribalta mediatica e politica, da lui sempre amalgamati a causa del rigonfio di egoriferito, di ridondanza di sé che l'ha portato a primeggiare su balle a rinnovo, ossia rigonfiate ad ogni scadenza per alimentare la sua innata arsura di visibilità, non solo non è entrato in un sano e naturale anonimato ma continua imperterrito a ricercar consensi, plausi, carezze dovuta alla smania di apparire insostituibile.
Guardate questo occhiello preso dal sito amico, per lui, di Repubblica.
Verrebbe voglia di dirne tante al proposito, ma non si può. L'unica forza politica in grado di contrastare il malaffare, il sistema tecno-rapto-finanziario in auge nelle nostra lande da tempo immemore è attualmente annichilita, svilita, mortificata più per errori propri che per un'opposizione mai esistita. E questo Giullare si prende meriti non suoi, parla a vanvera senza alcunché di fondato, di cogitato. Grazie a lui abbiamo certamente visto svilire ideali, sogni d'equità, di decoroso e sano tentativo di riportare una parvenza di giustizia sociale. Gli anni del Ballismo invece hanno creato un solco ancora più marcato tra chi godendo di privilegi ha potuto usufruire di aiutini rignanesi, quali ad esempio l'innalzamento del livello di trasgressione fiscale oltre il quale dovrebbero scattare le sanzioni penali, cosa peraltro impossibile visto l'esiguo numero di carcerati per questa tipologia di reati.
L'abolizione dell'articolo 18, il famigerato jobs act, l'elargizione di denari pubblici alle spelonche finanziarie che ancora chiamiamo banche. Le promesse, i convincimenti sparsi in aere in puro stile cazzo&campana, le rassicurazioni ai terremotati dell'Italia centrale ancor oggi rintanati in containers.
Ma soprattutto l'abbraccio mefitico con il Delinquente Naturale, patto del nazareno incluso. Queste sono le pecche, le distruzioni attuate da questo Ripieno di Sé.
Ed ora che apparentemente il distrutto partito da lui condotto dentro il baratro, cerca di cambiare strada, la sua presenza ingombrante quanto le parole sparate in piena libertà continuano a mietere tentativi di rinascita culturale, di avvistamento dei reali problemi del popolino, martoriato, scudisciato dai lustri tenebrosi del suo regno.
Nel suo capovolto mondo il reddito di cittadinanza è una politica attentante la stabilità, il progresso, l'economia stessa. Capite il dramma? L'aiuto di stato verso coloro che non hanno più accesa nessuna luce di speranza, viene proiettato in tante menti d'allocchi come un pericolo, un inciampo, un freno verso il futuro radioso descritto da decenni come le fiabe narrate al focolare. E costui si prende il merito di aver ridicolizzato, triturato un movimento che, ripeto, ha si commesso cazzate senza decoro, ma almeno sta tentando di riportare la barra della socialità in ambito decoroso. Chiaro anche che i furbi pulluleranno, i soliti noti s'approprieranno di denari non loro. Fa parte del gioco, di come cioè per una volta qualcuno si è voltato indietro per curarsi di loro. E se questa attenzione deve sparire, personalmente non ci sto. E combatto i gruberiani, i gianninizzeri, i bbbotturiani sino a che sarò in grado di farlo. E a culo tutto il resto (cit.)
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