venerdì 6 luglio 2018

Impenitente


Leggo ogni giorno il Secolo XIX un tempo definito"Repubblica del giorno prima" ed ora entrato nella grande famiglia dell'eupolonica Famiglia torinese, assieme alla Stampa. 
Tutte le mattine resto basito per la rubrica "Buongiorno" di Mattia Feltri il quale, anche se un grosso meteorite cadesse in una piscina padana, o un extraterrestre fermasse un anziano per chiedergli la direzione per Gorgonzola, stiletta ossessionatamente la coalizione attualmente al potere. Il che, intendiamoci, non sarebbe neppure malvagio, se non fosse per la mancanza di sonetti editoriali rivolti pure alla compagnia dei Panda (accorciato PD) e alle loro malefatte. 
Questo Feltri (che sia il nome a trasformare un giornalista in iena?) a volte mi innervosisce oltremodo, per lo sdolcinatezza, l'edulcorante pietismo per fatti miserrimi che accadono attorno al grave problema dei migranti, tutti però canalizzati per un'ovvia e palese strategia: sminuzzare, ridicolizzare la Lega, a volte fa anche bene a farlo, e il Movimento 5 Stelle, reo di partecipare al governo con il Cazzaro Verde. 
Un subliminale tentativo di modificare opinioni, idee, sentimenti al fine di non perdere la speranza di riveder lor signori, i suoi lor signori, nuovamente in tolda a far finta di occuparsi dei bisogni sociali, per perseguire invece i propri porci comodi. 
Perché lo leggo? Per sperare nell'arrivo di in un qualcosa di critico rivolto pure agli altri sbiaditi attori degli anni in cui tra Paraventismo ed affini, si mascheravano crimini e misfatti esponendo discorsi clerical radical chic, arpionando allocchi e tronati per il pensiero unico dei tempi per fortuna andati e tanto, tanto amati dai sommi despoti capitalistici regnanti a Torino ed ora, per non pagar balzelli, emigrati negli States: "tuttovabenemadamalamarchesa."

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