sabato 21 luglio 2018

Cogitata


“Credo, perché vivo, di essere parte essenziale di una realtà chiamata Cosmo, dove il centro, il fulcro mi è soggettivo e differente, per relazione, a quello degli altri; di essere uno specifico agglomerato della stessa materia formante mari e monti, comete e nebulose; e che quando un giorno, che non temo, né aspetto, né prevedo, né condividerò con me stesso né tanto meno con altri, gli elementi formanti l’essere si disassoceranno per ri-vagare scientemente in attesa di ricompattarsi con altri, o di non farlo per la libertà che gli è propria, spero di ritornare granello in battigia, abbracciato dall’amore del mare, scorrazzato da correnti impetuose, coccolato da venti vitali. Sarò, come sono ora, un insignificante pulviscolo al centro del proprio Cosmo, al di là di ogni limite stordente e soffocante, come i miei più acerrimi nemici attuali: il tempo e la vanagloria.”
(Anonimo)

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