martedì 20 settembre 2016

Ai funerali


Vedere foto e filmati del funerale, in forma privata, del Presidente Emerito Ciampi, ha provocato una sensazione di disagio, dovuta alla presenza di molti, forse troppi, dinosauri della nostra politica i quali, senza sosta, continuano a gravare sulle nostre spalle. 
Può essere tema populista, lo ammetto. Ma è una trasposizione dei miei sentimenti, senza nulla levare alla statura dello scomparso, un Presidente amato e a volte realmente, uno dei pochi casi, difensore della Costituzione e della nostra identità nazionale.
Quante bocche fameliche si sono intraviste! Quanti infaticabili manovratori occulti, spasimanti di notorietà, di potere, di visibilità! Non mi sogno minimamente di giudicare bontà di affetto e di ricordo, ci mancherebbe. Resta il disagio, l'angoscia per rivedere persone solo in apparenza allontanatasi dallo scrigno comune. Molti ancora con la scorta, altri tesi a verificare nuove opportunità, nuovi traguardi, nuove speranze per ripartire nel galoppo scellerato che questa disposizione democratica alterata, rende possibile. 
Se qualcuno si fosse messo di buon animo a calcolare prebende, pensioni, agevolazioni, benefit, ricompense, che cifra si sarebbe raggiunta?
Era il funerale di un amante dell'Italia. Non per questa, malridotta da caste inamovibili. Per un sogno forse destinato a divenire chimera. 
Spiace, lo riconosco, parlare di questo. Spiace ma credo serva. Ad aprire occhi. A scatenar dinieghi. A chiedere che dopo un certo periodo, vuoi dieci o quindici anni, tutti questi personaggi famelici di potere e privilegi, vengano messi da parte, tutti indistintamente, ritornando alle loro primarie occupazione e, cosa fondamentale, a ricevere una pensione decorosa e non d'oro, anzi, di platino come sono le attuali. 
Servire lo Stato dovrebbe essere un dovere e una responsabilità, sovrastante tutto il resto. 
Oggi, e non da oggi, è solo motivo di appropriazione indebita e smisurata. 
Presidente Ciampi, mi scusi. Credo che ella concorderebbe con me. Riposi in pace, Presidente!

Nessun commento:

Posta un commento