sabato 7 agosto 2010

Piazza Farnese

Ci sono fatti che avvengono alla luce del sole e che più di ogni altra cosa spiegano ai più il significato del mondo politico.
Mai come ieri, il significato dell’operato di un governo è stato in tutta la sua chiarezza volutamente portato alla luce del sole.
Ieri dunque in piazza Farnese, il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana On. Silvio Berlusconi, munito di scorta presidenziale che ha bloccato il traffico automobilistico e pedonale in tutta la zona, creando non pochi problemi agli ignari cittadini, ha deciso di far visita ad una persona amica, al Falco dei Falchi, a colui che più di ogni altro conosce vita morte e miracoli del potentissimo ed illustre amico: Cesare Previti.
Per chi crede ancora nella Politica, e oramai sono davvero pochi, questo gesto del Premier che come rappresentante dell’Italia quando si muove ha sempre come compagna l’Ufficialità, ha una serie innumerevoli di significati.
Prima di descriverli occorre però soffermarsi un attimo sulla figura di Cesare Previti.
E’ un pregiudicato a tutti gli effetti, sei anni per l’affare Imi-Sir e uno e mezzo per il lodo Mondadori. Per sempre è condannato a star fuori da qualunque carica pubblica. Ma l’aspetto più inquietante di Cesare Previti secondo me è un altro compiuto alle origini: 1974 l’anno. Si dice che Annamaria Casati Stampa che divenne in quell’anno maggiorenne, vivendo in Brasile, mise in vendita attraverso il suo legale di fiducia, Cesare Previti, la meravigliosa villa S.Martino completa di pinacoteca e biblioteca con 10.000 volumi. L’acquirente un imprenditore lombardo tale Silvio Berlusconi acquistò per 500 milioni di lire dell’epoca la Villa che allora era valutata 1 miliardo e settecento milioni di lire. L’acquisto curato dal suo legale che ella profumatamente pagava, venne fatto in titoli azionari del valore appunto di mezzo miliardo, che successivamente vista la difficoltà a monetizzare tramite un accordo Previti – Berlusconi, le stesse azioni vennero riacquistate dall’imprenditore lombardo per 250 milioni di lire. 250 milioni contro i reali 1700 milioni! Dieci anni dopo, per mezzo della stessa villa messa a garanzia, vennero concessi dalle banche prestiti per 7,3 miliardi di lire!
Da notare un’altra cosa: per gestire la biblioteca, fu chiamato un giovane studioso di allora, tale Marcello Dell’Utri!
Questo basta ed avanza per comprendere il ruolo che Cesare Previti ha nella galassia berlusconiana. E’ il cardine, è il sole. E’ l’amico che ha pagato lo scotto con la giustizia ma che non ha mai messo nei guai il Faraone lombardo.
E ieri in piazza Farnese, Berlusconi con la sua visita ha voluto ribadire due concetti fondamentali per i prossimi mesi: Cesare Previti è sempre nel cuore del Premier.
Ma soprattutto Previti, se ci fossero dei dubbi in tal senso, consiglierà il Premier su come muoversi nelle difficoltà del momento presente, primo fra tutti il problema Fini e sarà perno centrale sulla prossima gestione politica del paese. E questo sinceramente ci fa correre dei brividi lungo la schiena!

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