Ansia e scocciatura, sentendolo con le dita ci sarà si e no ancora materiale per due o tre sedute. E poi il cambio. Se da un lato la psiche è rasserenata dai ricambi - mai meno di tre perché se scoppiasse uno sciopero, una guerra, occorre aver polmone - dall’altra la sostituzione nuoce gravemente alla placidità, quel cilindro di cartone va portato in cucina - che palle! - depositandolo nella carta. Il panchinaro è in attesa da molto tempo, non sia mai che si resti a secco sul più bello! La sostituzione avviene fulminea, sogghignando, ma quel cilindro, ah quel cilindro, il viaggio per riporlo, tedioso, lezioso, urticante! Se non si è soli in casa, un po’ di precisione, magari un velo di stitichezza e oplá! Il nuovo rotolo a qualcun altro!
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