mercoledì 17 ottobre 2018

L'Uscita



Quell'invereconda uscita dall'aula al momento del voto cancellante i vitalizi del Senato, è il flash che più di ogni altro consegnerà alla storia la stolta politica di questo oramai esausto partito renziano, mix di finzione e di frottole mascherante un'identità oramai nota a tutti, anche se i tanti Aziz ancora servilmente proni all'"AlbertoAngeladenoantri", vorrebbero continuare a mascherarla per proprio tornaconto. 

Quell'uscita a braccetto assieme ai loro alter ego forzisti, tra l'altro in lutto perenne per la dipartita neuronale del loro simbolo faraonico, il sommo signore dell'Era del Puttanesimo, conferma l'ignobile accordo, per fortuna cancellato il 4 marzo dal sempre saggio popolo, il mefitico abbraccio, la comunanza di ideali affossante da decenni il nostro paese. Non bastano le supercazzole del povero Martina, i distinguo sparsi come sale scaduto sul gelo per giustificarne l'uscita mentre, deo gratias, qualcuno pur s'anche sprovveduto, inesperto e pure idiota, è riuscito finalmente ad assestare un piccolo, impercettibile, quasi in modalità buffetto, colpo ai grandi e strafottenti privilegi di quella inamovibile casta che generalmente chiamiamo, con giusto disprezzo, classe politica.
Il partito retto un tempo, e ancora oggi controllato, da un venditore di pentole pregno di sé, con quell'uscita ha consegnato alla storia l'eclatante desertificazione culturale e sociale del suo pollaio, ammettendo e ridestando, si spera, gli ultimi allocchi che ancora giacciono soggiogati dallo charme cialtronesco di codesto zar del Ballismo, impegnato come non mai non solo a preparare e vendere documentari, dal sapore irresistibilmente comico, ma anche ad organizzare nuovamente la Fiera dell'Infiascamento d'Aria Fritta, leggasi Leopolda, in programma da venerdì prossimo e che personalmente aspetto con ansia per ricaricar pile, sicuramente sbellicandomi tra risa e sberleffi.

Nessun commento:

Posta un commento