martedì 29 maggio 2018

Cicalecci


Sono spossato da tanta idiozia che come melma dai tombini fuoriesce in queste ore da una miriade di faringi. 
Mi deprime vedere, assistere a messinscene indegne, guardare zecche che in vita loro hanno solo ed esclusivamente imparato a vivere alla grande alla faccia degli altri, impartire sentenze, pontificare, dietro all'oramai famoso "Paraventismo".
Guardateli anche voi, vi prego, affinché non possa pensare di essere diventato un visionario estremo, uno che parla con persone inesistenti. 
Eppure li vedo, non sono ancora uscito di testa: vegetano ovunque, si sono ritirati, ammassati in granai, in silenzio, tramando, corvando, attendendo che questa guerra degli ultimi terminasse, secondo copione scritto e redatto da Frau Angela. 
Ora, come castori al disgelo, stanno riemergendo, esili, borotalcati, con fare e voci al minimo, quasi scusandosi della presenza. 
Stanno naturalmente appoggiando e difendendo il Capo dello Stato, gli manifestano continuamente appoggio e solidarietà. E fanno bene, il Presidente della Repubblica è un simbolo di unità nazionale, ci mancherebbe. 
Quello che stona e veder certe facce che in un recente passato hanno agito per interessi di parte, a scapito della collettività, ergersi a difensori della legalità, della coesione nazionale. 
Questo mi fa incazzare fuori misura! Questa recita di ribaldi senza alcuna dignità! 
Si sono incazzato come non mai! E mi devo frenare, molto frenare! Devo restare calmo per non incorrere in qualche denuncia! 
Ma è difficile. Minchia se è difficile! 

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