venerdì 9 giugno 2017

Lettera


Compadre,

finché non avrò finito il romanzo, vivrò di scorte. Fra due settimane sarà finito questo impressionante mattone di ottocento pagine, e un mese dopo ne partirà una copia per la casa editrice Sudamericana e per cinque paesi di lingua diversa.

E' stata una follia. Scrivo dalle nove di mattina alle quattro di pomeriggio; pranzo, dormo un'ora e poi correggo i capitoli iniziali, a volte fino alle due o alle tre di notte. 
Non mi sono mai sentito meglio: mi esce tutto a fiumi. E' così da quando sono tornato dalla Colombia. 
Non sono mai uscito di casa una volta.
Mercedes sopporta da uomo, ma dice che se poi il romanzo non funziona mi manda a fare in culo. Vogliateci molto bene, come ve ne vogliamo noi.
Un grande abbraccio.

Gabriel Garcia Marquez
27 giugno 1966
lettera durante la stesura del romanzo "Cent'anni di solitudine."

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