La tempesta perfetta, proposta da Clooney al cinema, racconta di
un mostruoso vortice depressionario che si scatenò grazie alla concomitanza di
una serie di fattori meteo.
Più o meno quello che mi è accaduto nel giorno di Natale:
raffreddorino che ha occluso le nari, un leggero rantolo bronchiale, uno
stivaggio eccezionale del tenue per un passaggio anomalo di solidi e liquidi
dall'esofago per via del riempimento a mo' di cappone sacrificale del sottoscritto
secondo gli esigenti canoni natalizi. Il tutto condito dallo stordimento post
pranzo che il vacuo pomeriggio piovoso ha ingigantito scatenando una mega
russata pennichellosa, un arrochimento gutturale arrotante le adenoidi che al
pari del viso violentato dall'Amarone, hanno acquisito un colorito simile ad un
tramonto visto da Punta Mesco dopo un temporale.
I bimbi presenti si sono divertiti tantissimo nel gustare dal
vero ciò che il dormiente Ciccio di Nonna Papera o il sempre appisolante Pippo
sanno fare nei cartoni Disney, ovvero piegare l'immoto ambiente circostante al
vortice risucchiante con rumore simile ad una Laverda 1000 scarburata e
bocciata al collaudo.
E che dire dell'attimo di silenzio prima dell'uscita dell'aria,
memoria dei silenzi della Savana negli attimi precedenti il nubifragio?
I piccoli ritrovati al risveglio che non volevano più andare al
cinema, in quanto storditi dal rumore ed affascinati dallo scambio di aria,
sono la certificazione più evidente del record in decibel ottenuto.
Quello che
stride un poco sono le facce smarrite dei rimanenti astanti, increduli e da
poco segnatisi, incapaci di reagire ed attoniti per ciò che parea essere di
natura tellurica!
Nessun commento:
Posta un commento